AVEZZANO. Non accettano l’aumento dei buoni pasto della mensa i genitori dei bambini che frequentano le scuole di Avezzano e frazioni. E così ieri hanno chiesto di incontrare il vice sindaco Nando Boccia, in un’affollata sala del Comune.
I genitori fanno quadrato e dichiarano che dal primo ottobre, data in cui scatteranno le nuove tariffe calcolate in base al reddito Isee, i loro figli andranno a scuola con il cestino.
Il vicesindaco con delega alle finanze riconosce l’impopolarità della scelta di aumentare il buono pasto, ma dichiara altresì che l’aumento riguarda solo i redditi più elevati, mentre continuano ad essere tutelate le famiglie meno abbienti. Boccia comunica anche che ci saranno delle deroghe per i genitori che hanno perso il lavoro nel corso del 2013 e quindi hanno un reddito differente rispetto a quello dello scorso anno. Al vicesindaco si aggiunge poi Laura Ottavi, dirigente del settore dei servizi sociali, la quale ribadisce la decisione dell’inserimento delle deroghe. Le famiglie che quest’anno hanno un reddito diverso, causato dalla perdita del lavoro, potranno presentare la documentazione necessaria ed usufruire così del benefit.
Il vicesindaco ha poi chiesto alle mamme presenti di far proprio lo stesso principio di solidarietà sociale che ha scelto di perseguire il Comune aiutando le fasce più deboli.
I genitori fanno muro e sembrano non voler trattare in alcun modo. Anche alcuni dei rappresentanti scolastici presenti chiedono che l’amministrazione comunale faccia un passo indietro e convochi un consiglio comunale per discutere dell’argomento e trovare altrove i soldi che dovrebbero invece essere spesi dalle famiglie per i buoni pasto.
I genitori, sottolineando di non voler far polemica, hanno voluto comunque evidenziare anche gli altri costi che devono affrontare. Quali, ad esempio, lo scuolabus che porta i loro figli in sedi diverse da quelle in cui erano stati segnati o tutte le altre spese per i materiali e per ogni altra necessità.
Difficile trovare una soluzione conciliante. Il Comune continua a sostenere che non si possono continuare ad erogare soldi pubblici anche per chi piò permettersi un aumento di 50 centesimi, mentre le mamme non sentono ragioni e si dicono pronte a preparare a casa il pranzo per i loro figli e a mandarli così a scuola con il cestino.
Maria Caterina De Blasis