AVEZZANO. Il prefetto Francesco Alecci scende in campo a tutela della salute pubblica per il rischio delle acque non depurate. E così ha convocato all’Aquila i sindaci marsicani e i dirigenti del Cam per decidere sui provvedimenti da prendere.
Intanto, per avere lumi sulla scottante situazione, il presidente della VI commissione consiliare Crescenzo Presutti ha incontrato, in Municipio, i responsabili del Cam, Giuseppe Venturini e Luca Ciarlini e il direttore dell'ex Ato 2 marsicano Corrado Rossi. All’incontro erano presenti anche il vicesindaco Nando Boccia, l’assessore all’ambiente Roberto Verdecchia e l’assessore all’agricoltura Francesco Paciotti.
Il faccia a faccia in Comune, tra la commissione ambiente e i vertici della società di gestione del servizio idrico integrato della Marsica e dell'organismo di controllo, è stato voluto da Presutti proprio per avere un quadro della situazione esistente e per ottenere delle garanzie sul rispetto delle norme e sulla salvaguardia della salute e dell'ambiente.
L’amministrazione comunale si è detta infatti molto preoccupata per le criticità del settore idrico, che intende superare per garantire ai cittadini di Avezzano e della Marsica un servizio di prima qualità.
Quella delle acque non depurate è diventata una vera emergenza per l’intero territorio marsicano. I rischi per la salute dei cittadini sono ben noti e i depuratori sono ormai troppo datati per far fronte all’aumento e alle esigenze della popolazione.
L’impianto di depurazione di Avezzano, ad esempio, è in funzione da oltre 30 anni. Nel 1997 si era parlato della necessità di un nuovo depuratore, ma, a distanza di 16 anni sembra essere rimasto solo un progetto.
Dall’incontro è intanto emersa una soluzione temporanea e di tamponamento: la possibile attivazione di una seconda vasca del depuratore di Avezzano al fine di scongiurare il pericolo che le acque inquinate finiscano nei canali del Fucino e vengano usati per l’irrigazione dei campi.
Maria Caterina De Blasis