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Dacia Maraini decide di abbandonare il teatro di Gioia

Dacia Maraini decide di abbandonare il teatro di Gioia


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GIOIA DEI MARSI. Alla decisione di Dacia Maraini di rinunciare, a causa dei tagli alla cultura e della distanza delle istituzioni, alla sua esperienza artistica e lavorativa nel teatro di Gioia dei Marsi non si sono fatte attendere le risposte degli esponenti della politica locale.

 

Dalla regione si fa sentire la voce di Giovanni D’Amico, vice presidente del consiglio regionale, il quale in una nota indirizzata al presidente Gianni Chiodi, all’assessore alle politiche culturali Luigi De Fanis, al presidente della commissione consiliare cultura Nicoletta Veri e infine alla stessa scrittrice, evidenzia il bisogno di una riflessione urgente sulla valorizzazione, in Abruzzo, delle risorse e delle esperienze culturali di alto valore. Secondo D’Amico, si avverte il bisogno di «un quadro legislativo che consenta di selezionare e premiare le vere eccellenze, com’è appunto il Teatro di Gioia, piuttosto che manifestazioni di  minore interesse».

Il vice presidente sollecita dunque l’intervento di Chiodi per riprendere, in collaborazione con la commissione consiliare, «un percorso virtuoso per la definizione di una nuova legislazione organica sulle attività culturali in Abruzzo, fondata sulla valorizzazione delle eccellenze, capace di  premiare l’innovazione  e lo sviluppo delle attività culturali come  motore della rinascita della nostra regione e delle sue antiche e profonde tradizioni». Tale iter potrebbe concludersi, suggerisce ancora D’Amico «entro il mese di novembre dell’anno in corso e consentire  una gestione oculata, efficace e qualificata delle risorse disponibili per le attività culturali in Abruzzo  nella norma finanziaria per il 2014».

 

Diverso il destinatario della missiva di Luigi D'Eramo, assessore provinciale alle politiche sociali e formazione, e Gianluca Alfonsi, presidente delle commissioni affari sociali e cultura. I due hanno infatti presentato una lettera aperta indirizzata alla Maraini, in cui esprimono tutto il loro rammarico per tale decisione che rappresenta «una grave perdita che il nostro territorio non può assolutamente subire». I due rappresentanti della provincia, oltre a sottolineare l’impegno che il loro ente non ha mai fatto mancare alla scrittrice, garantiscono una prosecuzione del loro sostegno con tutti i mezzi a disposizione, non da ultimo, il reperimento di fondi europei. 

 

Maria Caterina De Blasis