CELANO. Tornati da Roma, dove si sono incontrati con Giampiero Castano, rappresentante del ministero dello Sviluppo Economico, i rappresentanti sindacali di Fim, Fiom e Uilm si sono recati nell’aula consiliare del Comune di Celano, per incontrare i lavoratori della Pittini che occupano la sala già da qualche giorno.
All’incontro al dicastero erano presenti anche il parlamentare e sindaco di Celano Filippo Piccone, il presidente della Provincia dell’Aquila Antonio Del Corvo e il presidente del consiglio provinciale Filippo Santilli, assente la Regione Abruzzo.
Sul tavolo ministeriale è stata posta la vertenza dei lavoratori della Pittini, ma l’appuntamento non è stato affatto risolutivo. A quanto hanno dichiarato i rappresentanti sindacali, Michele Paliani (Uil-Uilm), Antonello Tangredi (Cisl-Fim) e Alfredo Fegatelli (Cgil-Fiom), l’incontro ha dato la possibilità di capire che al ministero stanno studiando la questione, ma senza aver ancora trovato una soluzione. Non è stato portato a casa nessun risultato, quindi, ma è stata comunque un’importante relazione diplomatica, in cui, se la Maccaferri pare aver assunto un atteggiamento di dialogo, continua invece il muso duro del gruppo Pittini che ha deciso di non prendere posto in nessun tavolo di trattativa, fino a quando gli operai continueranno a presidiare la fabbrica.
L’incontro al ministero, durato quasi due ore, si è concluso con l’accordo di una seconda convocazione tra qualche giorno. «In base alla nostra esperienza» commenta Tangredi «senza farsi troppe illusioni, “qualche giorno” potrebbe starne a significare anche una decina. Dobbiamo considerare la trattativa di oggi solo un punto di partenza per un fruttuoso dialogo».
Quello che rimane di certo è che i lavoratori della trafileria riceveranno la cassa integrazione straordinaria sino al 16 dicembre. Forse una deroga di qualche settimana degli ammortizzatori sociali, ma poi, da gennaio 2014, li attende la mobilità.
«Il problema non è solo di natura economica» commenta Fegatelli. «È vero che la Pittini, a Celano, chiude con 1,2 milioni di euro di attivo, ma questa cifra, di fronte a un miliardo annuo di fatturato del gruppo, è ben poca cosa». «Bisogna capire cosa c’è realmente dietro la vertenza» conclude.
Altro punto stabile è la prosecuzione del presidio: «Non molliamo il presidio» ha ripetuto più volte Paliani «a porte chiuse, tra di noi, decideremo se spostarlo o continuare con queste modalità (assemblea permanente nella sala consiliare del municipio e presidio davanti ai cancelli della fabbrica su via Tiburtina, ndr)».
«Visto che per ora manca una soluzione industriale» aggiunge Tangredi «il nostro obiettivo rimane quello di non far chiudere i cancelli».
Al momento, quindi, nessun acquirente per la ex Maccaferri. «Lo stabilimento» dichiara Paliani «deve essere reso appetibile. Non dobbiamo cercare all’estero, non dobbiamo guardare a spagnoli, francesi o tedeschi. Bisogna puntare sulle officine Maccaferri perché loro, qui, hanno dei reali interessi».
Il rendiconto dei sindacalisti ha generato anche qualche malumore nei lavoratori. «Ringrazio Piccone per il suo interessamento alla vicenda» ha detto uno di loro «ma dove sono tutti gli altri sindaci? Alla Pittini non lavorano solo i celanesi. Veniamo anche da altri paesi della Marsica. E allora? Dove sono le nostre amministrazioni?». Forte e spontaneo l’applauso degli altri operai a seguito della denuncia del loro collega: «Durante la campagna elettorale, in tanti sono venuti in casa mia a chiedere il mio voto e quello dei miei familiari. Mi hanno fatto tante belle promesse, mi hanno raccontato tante belle storie. E adesso, una volta eletti, dove sono finiti tutti quei bei propositi?».
Gli operai vogliono veder riconosciuti i propri diritti e vogliono essere ascoltati. Hanno così deciso di organizzare una manifestazione ad Osoppo, Udine, presso la sede centrale del gruppo Pittini. Qualora la dirigenza continui a non presentarsi al tavolo del ministero dello Sviluppo Economico, saranno gli 86 lavoratori di Celano a presentarsi dal cavalier Pittini.
Maria Caterina De Blasis