ABRUZZO. Il vicepresidente vicario del consiglio regionale, Giorgio De Matteis presenta alla commissione Affari sociali della Regione, un disegno di legge per una nuova impostazione della realtà teatrale aquilana e abruzzese. Ma le compagnie abruzzesi non ci stanno. E lanciano una petizione, scrivendo una lettera aperta a De Matteis.
Il progetto di legge ha come imperativo quello di razionalizzare le risorse pubbliche destinate al Teatro, ma “pur non conoscendo ancora nel dettaglio il disegno di legge proposto” commenta Tonino Silvagni, portavoce del Teatro d’Abruzzo, “è doveroso esprimere alcune considerazioni che riguardano il passato legislativo che ha disciplinato e ancora disciplina il settore dello spettacolo in Abruzzo”.
Di seguito la lettera inviata De Matteis.
Veniamo a conoscenza dagli organi di stampa che è stato da lei presentato un disegno di legge per superare la normativa che oggi regolamenta il settore teatro della regione Abruzzo la legge regionale n. 5 del ‘99.
Ne siamo felici, perché è una legge contro la quale combattono da molti anni la maggioranza delle compagnie e dei lavoratori dello spettacolo della regione, in quanto:
- è una legge nominativa, (unico esempio in Italia)
- non prevede di fatto la possibilità di accesso e ricambio, pur descrivendone i criteri
- è selettiva non in base a elementi qualitativi, ma solo in base a carattere di storicità (dove per storicità non si intende l'anzianità delle strutture riconosciute, ma la storicità nell'essere riconosciute).
- inoltre - malgrado la modifica dell'articolo V della Costituzione (che determina una autonomia decisionale importante) - la legge del Settore Teatro in Abruzzo delega di fatto al Ministero la scelta degli enti da finanziare attraverso il bilancio regionale.
Lei è sicuramente consapevole del fatto che questa legge ha creato negli anni enormi squilibri nel mercato, impedendo di fatto un organico sviluppo delle professionalità, un reale ricambio ed un’equa concorrenza sul territorio regionale. I pochi enti e le pochissime compagnie nominate nella legge sono stati negli anni ben finanziati a scapito di tutto il resto del comparto di gran lunga più numeroso, spesso più produttivo, sicuramente più attento all’utilizzo del denaro pubblico.
Pertanto siamo compatti al suo fianco nel chiederne il superamento, andando alla definizione di una nuova legge che disciplini il settore teatro, attraverso criteri trasparenti ed inclusivi che premino il merito artistico e di attenta gestione amministrativa.
Non vogliamo credere, dottor De Matteis, che il suo progetto di legge sia volto esclusivamente al “salvataggio” di alcune istituzioni teatrali aquilane attualmente in gravissimo dissesto finanziario anche a causa di una quantomeno discutibile gestione di ingenti quantitativi di denaro pubblico. E non vogliamo credere che, attraverso la sua proposta di legge, il quadro già sostanzialmente semi-monopolistico del finanziamento allo spettacolo dal vivo nella nostra Regione possa generare un mostro biblico: un Cerbero con le tre teste dello Stabile, dell’ATAM e dell’Uovo destinato per il futuro a divorare interamente le già scarsissime risorse del comparto, ancor più mortificando e vanificando le speranze di crescita del vasto arcipelago di compagnie teatrali di progetto che quotidianamente arricchiscono e rendono viva – praticamente senza denaro pubblico - la cultura teatrale nella nostra regione. E non vogliamo credere, infine, che la sua proposta intenda ripercorrere esperienze (più volte battute) di ripianamento, con denaro pubblico, di voragini di bilancio dovute ad una cattiva amministrazione e che – come del resto già accaduto per il passato – colmate per qualche tempo immancabilmente si riformano, confermando ancora una volta che “riempito un buco se ne fa un altro”.
Crediamo al contrario, dottor De Matteis, che lei sia consapevole del fatto che le risorse regionali investite sul territorio nel campo della cultura fino ad oggi non hanno portato i frutti sperati, che la concentrazione delle risorse sull’attività di poche strutture non ha determinato un reale sviluppo culturale del territorio, e al contempo non ha creato esperienze di eccellenza da vantare in campo nazionale ed europeo. E crediamo al contrario, dottor De Matteis, che da subito lei vorrà lavorare insieme a tutti gli operatori teatrali seri e professionali della Regione per cambiare la legge del Settore Teatro e per dare nuova linfa nuovi volti e nuove speranze al teatro della nostra regione.
Crediamo… non crediamo… Dottor De Matteis, confermi le nostre speranze: non ci creda neppure lei!
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