CELANO. Il sottoscritto Gianvincenzo Sforza in qualità di portavoce del Comitato cittadino “A tutela di Celano- Acqua Nostra” comunica alle S.S. V.V. illustrissime un atto che, se pur non costituisce violazione, rientra in una pratica immorale praticata dal C.D.A. del Cam SpA e avallata dai sindaci soci della medesima società per azioni.
I fatti: Il Cam, voluto dai sindaci della Marsica per la gestione delle risorse idriche, per una migliore razionalizzazione ed economicità del servizio ha accumulato milioni di debito (circa 61) ed oggi si trova nell’impossibilità di proseguire nella sua azione amministrativa in quanto ha fallito tutti gli obiettivi contenuti nella convenzione per l’affidamento “in House” sottoscritta tra il Cam S.p.A. e l’Ente d’Ambito 2 marsicano in data 8 gennaio 2007. Non trascorre giorno che sulla mala gestione dell’Ente Cam sia costretto ad intervenire ogni organismo amministrativo. Regione; Prefetto; Procura della Repubblica; Comuni soci e non; associazioni sindacali e semplici cittadini con denunce pubbliche e sui giornali. Una situazione che ogni giorno che passa si incancrenisce sempre più tanto che gli stessi sindaci soci della S.p.A. Cam hanno timori e remore ad approvare il bilancio dell’Ente relativo al 2012: documento fondamentale e indispensabile per ogni Ente economico.
Non va sottaciuto alle S.S. V.V. il disagio che stanno attraversano decine e decine di Società private che hanno fornito beni e servizi al Cam i quali, ormai da anni, attendono di essere pagati. Recentemente alcuni fornitori, tra cui società di caratura nazionali che hanno fornito energia elettrica al Cam, hanno ottenuto decreti ingiuntivi che hanno sottoposto a tutele speciali i loro crediti attraverso decreti ingiuntivi esecutivi. Per completezza del soddisfacimento dei loro crediti alcuni creditori del Cam hanno ottenuto di poter attingere ai conti correnti intestati al Cam ed accesi presso l’Unicredit. Fatto ciò il Cam, in tutta risposta e contravvenendo ad un obbligo anche morale, ha preferito accendere un altro conto corrente presso l’istituzione postale sul quale far convergere i proventi della riscossione dei canoni per baipassare l’obbligo di consegnare i soldi ai creditori. Un C.D.A., quello del Cam S.p.A., che adotta un sistema che si addice solo ai “truffaldini di professione” che, è qui la gravità, è comunque avallato dai sindaci soci della S.p.A.
E’ inutile dire che i sindaci non dovrebbero prestarsi a queste “camarille” prodotte da un Ente ormai giunto alla paralisi amministrativa. Sarebbe immorale da parte di sindaci che, in rappresentanza di migliaia di cittadini, si permettano operazioni che allontanerebbero ancora di più il rispetto della gente verso le istituzioni. Per quanto detto sopra sono a chiedere al signor Prefetto della Provincia dell’Aquila, che ha sempre dimostrato nei fatti di essere sensibile alle problematiche del territorio, la convocazione dei sindaci della Marsica soci del Cam S.p.A. per chiedere spiegazioni in materia degli accadimenti qui denunciati. Al presidente della Repubblica si chiede di attivare ogni azioni di tutela e rispetto dei principi etici delle pubbliche amministrazioni. Si sollecita il signor Ministro dell’Interno ad avviare, se del caso, le procedure dello scioglimento dei consigli comunali di quei Comuni Marsicani che dovessero risultare complici o conniventi con comportamenti omissivi o di complicità con una loro società partecipata.
In attesa di opportune comunicazioni si rassegnano i sensi della più profonda stima.
Gianvincenzo Sforza
(Portavoce del Comitato)