SAN BENEDETTO DEI MARSI. I cittadini si infuriano per l’aumento della Tares, l’opposizione punta il dito contro il Comune e l’amministrazione interviene con la dilazione dei pagamenti.
E così arriva la modifica al regolamento, approvato lo scorso 8 agosto, che disciplina il pagamento della tassa, dilazionando i pagamenti.
Così da due rate si passa a quattro. Chi non ha pagato la prima rata, che scadeva il 30 ottobre, potrà richiedere la dilazione su quattro rate. Scadenze: 30 ottobre (considerato che entro i dieci giorni dalla scadenza non c’è messa in mora), 16 dicembre, 16 gennaio e 28 febbraio. Chi invece ha già pagato la prima rata, può dilazionare la seconda rata, nelle tre nuove scadenze.
“Gli aumenti” annuncia il sindaco Quirino D’Orazio, “sono dovuti alla legge dello Stato. A differenza di altri, il nostro Comune, quest’anno, ha dovuto inviare la tarsu 2012 e la tares 2013, per cui oltre gli aumenti (35 € in media per utenza), anche la doppia imposizione (tarsu 2012 + tares 2013), non per libera volontà, ma per imposizione legislativa e per scelte amministrative pregresse.
“Lunedì scorso” fa sapere l’amministrazione comunale, “il consiglio comunale ha votato la modifica alle scadenze 2013, dando la possibilità ai cittadini di poter dilazionare ulteriormente il corrispettivo per passare dalle due alle quattro rate slittando il pagamento oltre il 31/12. Si è data, sempre nella stessa delibera, la possibilità agli studenti e ai lavoratori che vivono fuori paese, di essere scomputati dal nucleo familiare per il conteggio della tares dal 2014. Sono state queste le uniche proposte portate in consiglio dalla maggioranza ed approvate nonostante il voto contrario della minoranza. Quest'ultima dopo settimane di polemiche, non ha portato in consiglio una proposta reale e con reale copertura finanziaria, l'unica proposta verbale dell'opposizione infatti, quella di tornare alla vecchia tarsu, si e' scontrata con la realtà dei numeri, alla richiesta della maggioranza di dare un’adeguata copertura finanziaria alla proposta, la minoranza ha risposto proponendo l'utilizzo dell' avanzo d'amministrazione 2012, non applicabile per il rispetto del patto di stabilità, e con il parere negativo degli uffici competenti non è nemmeno andata al voto. Attendiamo speranzosi di sapere dove trovare la differenza per tornare alla tarsu...per ora vista la mancanza di reali alternative si resta con la tares dilazionata”.
Ma l’opposizione non ci sta. L’ex sindaco Paolo Di Cesare e il consigliere di minoranza Fabrizio Cerasa, hanno commentato che la modifica, sì, c’è stata, ma di fatto ai cittadini non spetta altro che pagare. Per loro, infatti, non arriva nessun vantaggio economico dalla modifica.