Cronaca 07:52

Dopo un assedio di 4 ore, viene fatto uscire dai carabinieri. GUARDA IL VIDEO

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CELANO. Scene degne di un film, quelle ieri sera a Celano, davanti al bar Santucci, in piazza IV novembre.

 

Duecento celanesi hanno assediato per 4 ore le serrande del locale, in attesa che uscisse uno straniero, rinchiuso dentro, dopo aver avuto un violento scontro con un imprenditore della città, Evaristo Nolletti. Sul posto, per sedare la folla, decine e decine di carabinieri e, grazie all’intervento degli uomini dell’Arma, si è scongiurato il peggio.

 

Numerose anche le persone solo di passaggio, che si sono fermate per curiosità.

 

Una prima ricostruzione dei fatti è stata fatta dagli inquirenti anche grazie alle testimonianze di chi, al momento del violento scontro, si trovava all’interno del bar, e che poi si è intrattenuto per ore fuori, in attesa che i carabinieri accompagnassero l’uomo, di cui nessuno è riuscito a sapere il nome, ma che con tutta probabilità è di origine albanese.

 

Si tratta di una persona molto conosciuta a Celano, che è solita girare con un altro connazionale, compagno di una donna del posto. Un pregiudicato che però è riuscito ad allontanarsi dal bar, facendo perdere le sue tracce. Tutti i presenti, soprattutto i più giovani, hanno denunciato alle forze dell’ordine, il fatto che si tratti di una persona dedita allo spaccio e ad altre azioni criminali.

 

L’albanese si trovava all’interno del bar, quando ha incontrato il padre di Pierluigi Nolletti, di Celano, che ha riconosciuto lo straniero come responsabile di un’aggressione ai danni del figlio, lo scorso sabato sera. Una storia nata da futili motivi, a seguito di un battibecco per una mancata precedenza. A quanto pare, però, l’extracomunitario si sarebbe risentito del fatto, ha seguito Nolletti fin sotto casa e lo ha picchiato selvaggiamente davanti agli occhi del padre.

 

Il giovane, refertato in ospedale per questi fatti, ha presentato denuncia alla locale stazione dei carabinieri.

 

Ieri sera, poi, Evaristo Nolletti ha incontrato l’aggressore nel bar e questi si sarebbe infastidito dal suo rimprovero, così da scaraventarsi contro il bancone, prendendo un coltello da dietro il banco e provando a ferirlo. Disarmato da alcuni giovani del posto, sembrerebbe abbia ferito anche il compagno di una delle proprietarie del bar.

 

Nel giro di pochi minuti si è sparsa la voce di ciò che stava succedendo e centinaia di persone si sono ritrovate fuori al bar. Così, per evitare il linciaggio, l’uomo è stato rinchiuso dentro al locale, dove per quattro ore sono rimaste segregate anche le due proprietarie, terrorizzate.

 

Sul posto, i primi ad arrivare sono stati tutti i carabinieri di Celano, a guida del comandante Pietro Finanza. Subito dopo è arrivato il capitano della compagnia dei carabinieri di Celano, Enrico Valeri, che è entrato dentro al bar ed è rimasto lì fino a quando l’albanese non è stato tirato fuori.

 

 

 

 

A sedare la folla che minacciava il linciaggio dello straniero e che più volte ha caricato contro le forze dell’ordine, sono arrivati i carabinieri del Norm di Avezzano, al comando del tenente Marco Mascolo.

 

Sul posto per evitare il peggio sono giunti anche il colonnello Savino Guarino, comandante provinciale dei carabinieri, il tenente colonnello Andrea Ronchey e il capitano Roberto Ragucci. Presenti anche i carabinieri della compagnia di Tagliacozzo, con il capitano Lorenzo Pecorella.

 

Sul posto anche i reparti speciali della Polizia, del commissariato di Avezzano.

 

L’operazione di sgombero e decompressione della folla è durata quattro ore.

 

I giovani hanno inveito contro le forze dell’ordine, urlando che la Marsica è presa d’assedio da extra comunitari responsabili di atti criminali.

 

Numerosi anche gli stranieri presenti che, però, venivano indicati come lavoratori e brave persone.

 

Momenti di tensione anche quando una delle proprietarie del bar non si è sentita bene e, dalle grate, ha urlato ai celanesi di allontanarsi, per far finire “l’incubo”.

 

Alla fine, dopo quattro interminabili ore, per di più sotto la pioggia, i carabinieri, evitando azioni di forza, hanno scaricato la tensione dei presenti ed hanno fatto uscire in sicurezza l’albanese. L'uomo è salito su una gazzella dei carabinieri che è sfrezzata in direzione Ovindoli, tra le urla dei giovani rimasti.

 

Sul posto, intorno alle 20 è arrivato anche il presidente della Provincia Antonio del Corvo che ha provato a dissuadere i più incattiviti dall’intento di creare disordine. Ma il tentativo è fallito. Per tutto il tempo, al termine di una riunione all’auditorium, è rimasto davanti al bar, tra i cittadini, anche il sindaco Filippo Piccone. (m.t.)