AVEZZANO. Ieri pomeriggio, davanti ai cancelli della Cartiera Burgo, un sit-in di un centinaio di lavoratori che protestavano contro i possibili licenziamenti a seguito dello stop permanente della produzione di carta patinata.
I sindacalisti Sigismondo Sansoni (Cgil), Antonio Fiasca (Cisl), e Alfredo Moschettini (Uil), all’ultimo minuto hanno dato forfait e i dipendenti si sono ritrovati soli, senza sapere cosa è uscito fuori da un incontro che si è tenuto nella stessa mattinata in Comune, dopo l’annuncio dello stop della produzione di carta patinata che porterebbe nel sito di Avezzano, 112 esuberi.
All'incontro in Comune hanno preso parte il sindaco Giovanni Di Pangrazio, il vicesindaco Ferdinando Boccia, il presidente del Consiglio comunale Domenico Di Berardino e i consiglieri regionali Daniela Stati, Giovanni D’Amico e Giuseppe Di Pangrazio.
«Nell'incontro che si è tenuto per affrontare la crisi annunciata nello stabilimento delle Cartiere ex Burgo di Avezzano» commenta D’Amico «ho proposto che il Comune di Avezzano, la Provincia e le rappresentanze del Governo Regionale, istituiscano presso il Comune di Avezzano una Unità istituzionale per le crisi industriali in atto nel territorio della Marsica».
Con la crisi della Cartiera Burgo, che, dopo la LFoundry, è l’azienda più grande della Marsica, continua a peggiorare la già drammatica condizione del settore industriale locale.
«Solo martedì» annunciano i dipendenti amareggiati, «ci hanno informato che il gruppo Burgo ha deciso di interrompere la produzione della carta patinata nel nostro sito, a partire da gennaio. Ciò significa che ci sono 112 esuberi». «Dell’incontro in Comune», lamentano i lavoratori che preferiscono rimanere nell’anonimato per timore di rivendicazioni sulla loro situazione lavorativa già incerta, «dovevano informarci in un sit-in qui davanti ai cancelli, ma non si è presentato nessuno».
«L’unico che si è degnato di venire a spiegarci quanto è stato detto è il capo reparto dell’allestimento Maurizio Di Pangrazio». «In questo sito», concludono, «abbiamo già provato a produrre la carta naturale ma è stato un fallimento. Questa azienda è nata per la lavorazione della patinata. Senza, il sito non ha ragione di esistere».
Intanto martedì scorso in un incontro in Provincia, si è deciso per la mobilità per 49 assunti dalle ditte esterne che lavorano ad Avezzano. Dopo il licenziamento di 150 persone dell’anno scorso, ora a rischio sono in 112, su un totale di 291 dipendenti.
Il presidente del consiglio comunale Domenico Di Beradino, intanto, annuncia che i vertici dell'azienda saranno a breve convocati in Comune per far luce su quanto sta accadendo al sito di Avezzano.