AVEZZANO. «Pur consapevoli che l’infinita discussione sulla tassazione della casa, oltre che creare una inaccettabile incertezza per cittadini ed aziende, ha messo in difficoltà anche le amministrazioni comunali, alle quali è stata scaricata la patata bollente, la Confesercenti ritiene assurdo che il Governo abbia permesso ai Comuni di rendere note le aliquote Imu così tardi». È quanto dichiarano Domenico Venditti e Carlo Rossi, rispettivamente presidente e direttore provinciale di Confesercenti. «Doveva essere già tutto chiaro a marzo, non il 9 dicembre come è successo quest’anno. Così» hanno aggiunto «è evidente che si moltiplichino le possibilità di commettere errori nei calcoli. Nei nostri uffici del Caf, così come negli altri, tra il 9 dicembre e il 16 dicembre, in sei giorni lavorativi, ci si è dovuti districare tra i vari siti dei singoli comuni per reperire la delibera “giusta”, esaminare le aliquote, le detrazioni e i regolamenti per predisporre le procedure di calcolo, i modelli di pagamento e fornirli in tempo utile ai contribuenti, per consentire loro di effettuare il versamento entro il 16 dicembre e non incorrere in sanzioni».
«Non si stabiliscono scadenze senza fare i conti con la realtà. Realtà che ha a che fare con disagi, disguidi, interminabili code alle Poste, alle Banche, ai Caf ed agli Uffici Comunali» hanno poi detto sottolineando anche come, a Celano, ci si sia impegnati per complicare ulteriormente la situazione. «Pubblicazioni errate e comunicati di rettifica che si sono succeduti fino a poche ore dalla scadenza» hanno commentato Venditti e Rossi. «Molti imprenditori avevano già pagato e quindi adesso dovranno richiedere il rimborso. Altri sono bloccati all’ultimo secondo. Senza dimenticare che il 16 scadeva anche la Tarsu/Tares, almeno per la parte (lo 0,30 € al mq) di competenza dello Stato. Con tutto ciò che le Imprese stanno vivendo, l’ultima cosa di cui hanno bisogno è quella di perdere tempo per rincorrere pagamenti che, già di per sé, stanno diventando insostenibili».