AVEZZANO. In attesa della decisione della Corte Costituzionale, che il 15 gennaio è chiamata a valutare l'ammissibilità del referendum per la salvaguardia dei tribunali minori, la Marsica si è mobilitata per difendere il proprio presidio di giustizia.
Sono stati 1500 i partecipanti alla manifestazione che ieri pomeriggio ha attraversato le strade del centro di Avezzano. Il corteo è stato aperto da una fiaccola portata dal giovane Yuri Di Marco, presidente della consulta provinciale degli studenti «perché» ha sottolineato Fabiana Contestabile, presidente del comitato pro-referendum, «con il referendum vogliamo accendere una fiaccola di civiltà per il futuro. E il futuro è nelle mani dei giovani». «Siamo qui» ha dichiarato poi la Contestabile dalla scalinata del Palazzo di Giustizia «non solo per il tribunale. Stiamo lanciando un grido perché non ci venga negato l’accesso alla giustizia».
Dietro la fiaccola della giustizia, una lunga bandiera dell’Italia e poi gli studenti che, durante il percorso, hanno letto e commentato gli articoli della Costituzione, le senatrici abruzzesi Stefania Pezzopane (Pd) e Enza Blundo (M5S), le autorità politiche regionali e provinciali, i sindaci dei Comuni marsicani, i rappresentanti del consiglio dell’ordine degli avvocati, i dipendenti del Tribunale, alcune sigle sindacali, le associazioni e tanti cittadini che hanno voluto partecipare alla mobilitazione in difesa della giustizia. Presente anche una delegazione del “Coordinamento Marsica 9 dicembre”, guidata da Michele Rossi.
«Nel corteo non c’è un posto riservato a noi avvocati» ha commentato uno di loro mentre si accingeva a prendervi parte «perché questa è una lotta che non riguarda gli avvocati, ma tutti i cittadini».
Anche il sindaco di Avezzano, Giovanni Di Pangrazio, che per primo ha preso la parola al termine del corteo, ha evidenziato l’importanza della presenza di tanti cittadini, primi fra tutti gli studenti. Di Pangrazio ha poi lanciato un messaggio alle due senatrici che operano all’interno dei “palazzi romani”. «Chiediamo alla Pezzopane e alla Blundo» ha detto il sindaco «l’impegno di riportare a Roma il dolore e il grido della Marsica. La politica deve dare una scossa ai funzionari e ai dirigenti che sbagliano a fare i conti, così come hanno sbagliato con il nostro Tribunale».
«Noi ci troviamo a dover riparare agli errori commessi da altri» è stata la risposta della Pezzopane, che ha aggiunto: «Questa è una legge sbagliata, pensata da strutture burocratiche lontane dal territorio. Noi, invece, dobbiamo salvare questi presidi che non sono per giudici e avvocati, ma per tutti i cittadini».
La senatrice Blundo ha attaccato invece il Governo Letta, reo di non dare ascolto al parlamento, neanche ai parlamentari della propria maggioranza. La senatrice cinque stelle si è poi detta emozionata e felice di aver partecipato ad una manifestazione così democratica, «perché l’Italia» ha commentato «deve ripartire dai principi di legalità e onestà».
Anche il consigliere regionale Gino Milano ha attaccato i funzionari che hanno realizzato la riforma della geografia giudiziaria, definita iniqua e scellerata. «È una riforma fatta con una forbice davanti ad una cartina» ha affermato. «Hanno operato un taglia e incolla, creando così due Abruzzi: uno del nord con quattro tribunali e uno del sud, abbandonato e dimenticato, come fosse una bad land, una terra di nessuno». «Stiamo scrivendo e dicendo tribunale» ha concluso «ma, in realtà, stiamo facendo democrazia».
«Questa manifestazione» ha aggiunto il presidente della provincia dell’Aquila Antonio Del Corvo «non è un punto di arrivo, ma di partenza. Sono convinto che la Corte Costituzionale non potrà ignorare la volontà di 23 milioni di italiani, accetterà quindi la proposta referendaria e, allora, dovremo iniziare la vera campagna per portare più persone possibili alle urne e votare il referendum».
In rappresentanza degli avvocati, oltre alla Contestabile, è intervenuto il presidente del consiglio dell’ordine di Avezzano, Sandro Ranaldi, che ha voluto ringraziare gli avvocati Mario Petrella e Roberto Di Pietro, “artefici e menti del referendum”.
Al termine del corteo ha preso la parola anche don Aldo Antonelli, coordinatore di Libera per la Provincia dell’Aquila, il quale, oltre a manifestare la sua adesione alla causa, ha anche letto il messaggio del vescovo dei Marsi, Pietro Santoro.
Nella mattinata di ieri anche a Sulmona si è tenuta una manifestazione per la salvaguardia del Tribunale che condivide la stessa sorte di quello avezzanese. Il primo cittadino del centro della Valle Peligna, Peppino Ranalli, ha preso parte al corteo marsicano, al termine del quale ha auspicato una continua e fruttuosa unità delle due aree abruzzesi: «l’unità dei nostri territori sarà il nostro punto di forza, non solo per questa lotta, ma anche per quelle future».
Maria Caterina De Blasis