PROVINCIA. La Provincia dell’Aquila ha azzerato il capitolo di spesa relativo alla cultura, scatenando la rabbia delle istituzioni culturali del territorio che l’altro ieri si sono riunite all’Aquila e, in conferenza stampa, hanno accusato l’Ente di essere “miope e bugiardo”.
Il presidente della Provincia Antonio Del Corvo e l’Assessore alla cultura, Marianna Scoccia hanno replicato alle polemiche delle associazioni culturali, chiamando in causa la crisi economica. «La forte crisi economica che sta vivendo il nostro Paese» hanno dichiarato «non esclude la provincia dell’Aquila ed è inevitabile che tutto ciò vada a ripercuotersi sulle spese. Il taglio di 18 milioni di euro di trasferimenti erariali ha imposto un ridimensionamento delle priorità degli Enti, al quale anche l’Amministrazione provinciale dell’Aquila non ha potuto sottrarsi».
«Ci perdoneranno le associazioni culturali» proseguono «se il nostro senso di colpa viene attutito dal fatto che abbiamo dato precedenza alle cure termali per anziani con reddito Isee prossimo all’indigenza, alle borse lavoro per i giovani disoccupati e alle risorse per le scuole, in termini di formazione culturale dei giovani adolescenti. Ci scuseranno, ancora, le signore associazioni se tra l’acquistare un nuovo pianoforte per un’istituzione culturale e dei banchi dove far sedere gli studenti, abbiamo dato priorità ai secondi!»
«Va, inoltre, ricordato, per correttezza d’informazione» aggiungono «che i contributi agli Enti culturali convenzionati vengono regolarmente erogati e si tratta nello specifico di Enti delle città dell’Aquila e di Sulmona. Comunque, qualora fossero disponibili risorse per il futuro, non saranno finalizzate ad enti ed associazioni, ma a manifestazioni specifiche che diano lustro al territorio». «Sarebbe interessante» concludono Del Corvo e Scoccia «fare una riflessione sul concetto di Cultura che, forse, in tempi di fine “impero” non dovrebbe passare necessariamente attraverso elargizioni di contributi ad associazioni, ma soprattutto attraverso scelte mirate al bene comune di tutti i cittadini del territorio».
Non si è fatto attendere anche il commento del gruppo di opposizione del Partito Democratico. «La situazione denunciata dalle istituzioni culturali dell’Aquila e della nostra Provincia è veramente grave e necessita trovare una soluzione ai problemi posti nel più breve tempo possibile» dichiarano dal Pd, aggiungendo: «Ci sono stati diversi incontri, in Commissione Cultura, con i rappresentanti di tutte le istituzioni culturali, oltre quelli avuti con il presidente Del Corvo e l’assessore Scoccia, nel corso dei quali sono stati assunti degli impegni seri e concreti che adesso vanno rispettati».
«Nella riunione della Commissione Cultura del 17 gennaio scorso» proseguono i consiglieri di minoranza «presenti gli assessori Scoccia e D’Eramo insieme ai dirigenti dei settori cultura e lavoro, sono state evidenziate delle problematicità e criticità relative all’avvio e alla conclusione del procedimento erogativo dei contributi culturali, che la parte amministrativa ritiene non facilmente superabile per le nuove norme sulla trasparenza ed erogazione di risorse economiche a soggetti terzi. Aspetto che sta ostacolando la possibilità di erogare i 100 mila euro stanziati per le istituzioni culturali aquilane e provinciali con il bilancio di previsione 2013 e inserite nel P.E.G., quindi a disposizione per l’effettiva erogazione».
«Purtroppo i continui rinvii da parte del Governo dei bilanci di previsione degli Enti locali per il 2013, fino alla fine di novembre» aggiungono «ha determinato una situazione di ingovernabilità e di blocco delle azioni amministrative, anche in relazione alle responsabilità sottese quando si erogano risorse pubbliche. Nel corso della riunione della Commissione Cultura, come gruppo del Pd, pur consapevoli delle ragioni della parte politica e di quella amministrativa, abbiamo rivolto un invito a risolvere nelle sedi opportune la problematica, mediante l’adozione di un atto amministrativo idoneo e risolutivo. Cosa possibile, a nostro parere, perché non sono contributi a pioggia o per manifestazioni occasionali, bensì si tratta di contributi storicamente consolidati ad istituzioni storiche, universalmente riconosciute ed apprezzate, anche per evitare che si perdano anche i contributi del Fus».
«Rivolgiamo, pertanto» concludono «un nuovo appello all’Amministrazione provinciale a risolvere a breve la problematica, con la nostra piena disponibilità a fornire ogni eventuale sostegno». (Mc.dB.)