AVEZZANO. Lo scorso 28 gennaio, il Comitato Territoriale Provincia dei Marsi, ha formalmente inoltrato, al Ministro della Salute, una richiesta per l’invio di propri ispettori al fine di prendere atto della «inadeguatezza infrastrutturale, funzionale ed operativa del sistema sanitario locale marsicano ed accertare eventuali profili di responsabilità della direzione generale della Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila, circa lo stato di ridotta o mancata operatività di alcuni importanti reparti dell’Ospedale SS. Filippo e Nicola di Avezzano, fra cui, in particolare quelli di Neurochirurgia ed Emodinamica».
Attilio Francesco Santellocco, presidente del Comitato territoriale, ha poi denunciato i drammatici eventi e disservizi che hanno interessato, anche recentemente, l’ospedale civile di Avezzano.
«Con la vaga sensazione di essere rimasti inascoltati» si legge nella nota di Santellocco «si coglie altresì l’occasione per tornare a sollecitare i sindaci marsicani ad intraprendere efficaci e congiunte iniziative politico-istituzionali volte ad introdurre i necessari criteri correttivi al Piano di Riordino Sanitario regionale, predisposto dal presidente Gianni Chiodi, che, con il contributo dell’ex sub-commissario Baraldi, ha praticamente devastato il sistema sanitario marsicano che, auspichiamo, risulti del tutto estraneo alle accuse di aver utilizzato i soldi dei contribuenti abruzzesi in maniera che preferiamo definire “impropria”». «Il Piano di Riordino» continua il presidente «è stato attuato da un sempre più confuso, inefficiente ed imbarazzato direttore generale Asl Giancarlo Silveri, nei confronti del quale si era già richiesto espressamente al sindaco di Avezzano, Giovanni Di Pangrazio, di avanzare una mozione di sfiducia nell’ambito del comitato ristretto dei sindaci della stessa Asl».
«Lo stato di degrado del sistema sanitario locale, i dati di recenti ricerche sulla distribuzione geografica regionale della prevalenza di tumori solidi ed ematologici (con molti centri della Marsica con tassi di incidenza significativamente superiori ai valori medi regionali), scelte disarticolate a livello di amministrazioni locali che stanno determinando una proliferazione incontrollata e potenzialmente molto pericolosa di centrali a biomasse, biogas, e di ogni altro tipo, in tutto il territorio marsicano» continua Santellocco «impongono di intervenire immediatamente, con forza, su più fronti, ed in maniera coordinata, per ripristinare quel diritto alla salute, sancito dall’art. 32 della nostra Costituzione - “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività” - che oggi sembra essere negato ai cittadini marsicani».
«Per il raggiungimento di tale ultimo obiettivo» conclude la nota «il Comitato Territoriale Provincia dei Marsi, intraprenderà e promuoverà, sin dai prossimi giorni, ulteriori iniziative di sensibilizzazione istituzionale e l’attivazione di opportune forme di pianificazione e coordinamento territoriale indispensabili per gestire con efficacia e razionalità, non solo le problematiche a livello sanitario, ma l’intero scenario di criticità in campo economico, sociale ed occupazionale che oggi investono pesantemente la Marsica».