La domanda è semplice: i lavoratori Micron sono eccellenze o eccedenze? Il documento punta il dito sui 419 esuberi dichiarati su tutto il territorio italiano a fronte di un fatturato di 4 miliardi di dollari e di un utile che solo nell’ultimo trimestre ha registrato 900 milioni.
I lavoratori dichiarano che ancora una volta si chiede un sacrificio enorme a un territorio estremamente penalizzato: “un’azienda che gode ed ha goduto di finanziamenti pubblici nonché del valido supporto di professionisti locali altamente specializzati. L’Azienda scarica le sue scelte strategiche noncurante dei contributi sia economici che professionali ricevuti nel corso degli anni. Esuberi ingiustificati di figure ad alta professionalità e con una lunghissima esperienza lavorativa che continuano a sostenere una elevata mole di lavoro, colpiti nella loro dignità a causa della violenza e della veemenza con cui l’azienda ha dichiarato la sua posizione. Infatti, al momento, l’azienda continua ad essere inamovibile sulle procedure di licenziamento già depositate, nonostante il governo stesso, in più occasioni ed in tavoli di discussioni ufficiali, abbia proposto soluzioni alternative mostrandosi contrario ai licenziamenti”.
Per i lavoratori continua il depauperamento del sito di Avezzano con un ulteriore tributo di sangue richiesto alla collettività mentre “si rimpinguano le tasche di speculatori senza scrupoli oltreoceano, che hanno visto triplicare il valore delle proprie azioni nell’arco di circa un anno, raggiungendo quota $23”.
I dipendenti si chiedono cosa si deve fare e non riescono a capire le scelte dell’azienda: “Certo è veramente difficile capire come, con una compagnia che gode di una tale condizione finanziaria, con dipendenti oberati di lavoro ma dichiarati esuberi, sia necessario spostare interi gruppi in altre nazioni europee. Ancora più difficile comprendere perché non sia possibile continuare a mantenere i posti di lavoro qui ad Avezzano, considerato che si tratta di funzioni che non richiedono la localizzazione territoriale. Il dubbio che, dunque, si insinua è che la reale e malcelata intenzione della multinazionale americana sia quella di smantellare tutte le proprie sedi in Italia”.
Una vertenza infinita quella Micron che è ormai approdata anche negli studi televisivi di Michele Santoro.
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