CELANO. Si è svolta venerdì sera presso l’auditorium “E.Fermi” la riunione organizzata dal Comitato “Acqua nostra”, fondato e diretto da Gianvincenzo Sforza.
La discussione ha visto gli interventi dell’assessore comunale all’agricoltura Cesidio Piperni, che ha collaborato fattivamente all’organizzazione della manifestazione celanese e che ha denunciato, in veste di imprenditore agricolo, denunciato lo stato in cui versa il grado di inquinamento dei canali derivato dalla cattiva gestione dei depuratori di tutta la Marsica.
Intervenuto anche Stefano Fabrizi della Confagricoltura dichiarando senza mezzi termini che la situazione è esplosiva e chi potrebbe rimanere “con il cerino in mano” sono proprio gli agricoltori che pagherebbero le conseguenze maggiori causate da una gestione della depurazione giunta ormai ai livelli più allarmanti.
Anche l’assessore all’ambiente del Comune di Avezzano, Roberto Verdecchia, ha portato a conoscenza dell’assemblea gli sviluppi della situazione di Avezzano e del depuratore realizzato dal Consorzio industriale.
Verdecchia ha dichiarato anche quali sarebbero le iniziative prefettizie e il coinvolgimento del Ministero dell’Ambiente per ottenere decisioni in merito alla gestione del depuratore del Nucleo industriale.
L’ingegner Corrado Rossi, direttore dell’Ato2 marsicano, ha ammesso il fallimento operativo registrato nella depurazione raggiunto da parte del Cam ed ha certificato lo stato di gravità della situazione.
“Dopo l’occupazione dell’impianto depurativo di Avezzano” ha dichiarato Sforza “ci porteremo all’impianto di San Benedetto dove il Comitato offrirà 600euro e farà pressione ai vertici dell’Enel per dotare l’impianto di energia elettrica inspiegabilmente Fermo”.
Nei prossimi giorni il Comitato e le associazioni agricole si riuniranno per decidere le strategie da adottare insieme ai sindaci della Marsica.