Nutraceutica è la parola chiave nel futuro della Marsica. Una parola che è una disciplina biotecnologica e viene dalla sintesi di "nutrizione" e "farmaceutica". La nutraceutica studia quindi gli alimenti che hanno una funzione benefica e curativa sulla salute umana. E’ la nuova frontiera della medicina in tutto il mondo avanzato e coniuga l’agricoltura con le biotecnologie e l’industria farmaceutica.
E la Marsica ha tutti i numeri per richiamare importanti investimenti sugli “alimenti-farmaci”. La patata viola contro il cancro. Broccoli, spinaci e cavoli per la salute cardio-vascolare. Semi di canapa contro il colesterolo cattivo e per il rafforzamento del sistema immunitario. E poi le carote, la soia, la salvia, l’aglio. L’elenco è lungo, sono tanti gli alimenti facilmente coltivabili nel Fucino e di grande importanza per l’estrazione di sostanze nutraceutiche, utilizzate per prevenire tumori e malattie croniche, migliorare lo stato di salute, ritardare il processo di invecchiamento ed aumentare l'aspettativa di vita.
Sulla nutraceutica e sulle biotecnologie agro-alimentari sta puntando decisamente il Comune di Avezzano. Il progetto è partito un anno orsono, ed è in fase di avanzata elaborazione. Per ora bocche cucite, ma qualcosa trapela. Sono in corso da mesi tavoli di lavoro, incontri e riunioni coordinati dal Sindaco Di Pangrazio e dalle Università di Teramo e L’Aquila. L’obiettivo è ambizioso: avviare nel 2015, ad Avezzano, una scuola di alta specializzazione sulle biotecnologie che veda il concorso dei comuni del comprensorio, delle Università, del Crab, del Patto territoriale, dell’industria locale e di tutti i soggetti che vogliano investire con decisione sul vero futuro della Marsica: la filiera agro-alimentare ad alta innovazione tecnologica.
Il tassello che manca, a tutt’oggi, è la Regione, che non riesce neppure a far funzionare i depuratori fucensi ed i cui interessi sull’agricoltura sono stati, nei cinque anni di Chiodi, quasi completamente spostati sul teramano e sul chietino. Ma le elezioni regionali sono alle porte e se, come si auspica, la Marsica riuscirà con il suo voto a riequilibrare l’attuale situazione a favore delle aree interne e magari ad esprimere il prossimo Assessore regionale all’Agricoltura, il progetto del Comune di Avezzano potrà contare pure dell’importante supporto del Piano di Sviluppo Rurale Regionale.
Intanto si lavora. Uno dei punti centrali del progetto del Comune di Avezzano è il deciso potenziamento del Crab, un Ente di eccellenza totalmente trascurato dalla Regione del Presidente Chiodi. Il Crab detiene importanti competenze sulle biotecnologie e, nel nuovo assetto della Regione a guida Luciano D’Alfonso, potrà assicurare la diffusione dell’innovazione all’agricoltura. Insieme alle Università di Teramo e L’Aquila, centri di eccellenza nelle biotecnologie umane ed alimentari, il Crab potrà quindi sviluppare un modello formativo e di assistenza tecnica di grande impatto, che coniughi la formazione tradizionale con il trasferimento tecnologico nell’enorme laboratorio naturale della Marsica. Nel Fucino si potranno così sperimentare nuove tecniche colturali, nuove sementi, nuove varietà, nell’ottica della nutraceutica e contando a valle sulla sicura trasformazione industriale. L’ottica è quella del distretto, un modello di grande successo in molte aree dell’Unione europea, lo strumento è quello della partecipazione di tutti gli attori del territorio. La regia è del Comune di Avezzano. Presto i primi risultati. Lo scopo è valorizzare quello che veramente abbiamo ma che abbiamo un po’ dimenticato di avere: la terra ed i cervelli. Per creare lavoro e benessere, per tutta la Marsica, nessuno escluso.
Severino Bastone