BALSORANO. A settant’anni dalla loro morte, Balsorano ricorda i fratelli Mario e Bruno Durante, figli della Valle Roveto, eroi della Resistenza.
Era il maggio del 1944 quando due tedeschi, accompagnati da una spia italiana, arrivarono a Meta di Civitella Roveto in cerca di Fausto Durante, giovane impegnato attivamente nella Resistenza. La sua famiglia, per proteggerlo, lo nascose e, al suo posto, si presentarono davanti ai nazisti i fratelli maggiori, mai visti dal delatore, Mario e Bruno. I due, anche loro partigiani, negarono l’esistenza del terzo fratello, vennero così catturati dai tedeschi e trasportati a Tagliacozzo. Imprigionati in un vecchio casolare subirono indicibili torture, ma continuarono a proteggere Faustino e a tacere sull’accoglienza offerta agli alleati nel piccolo borgo di Meta.
Sono passati 70 anni da quei terribili momenti. Faustino Durante, morto nel 1985, si salvò grazie al sacrificio dei fratelli diventando, col tempo, un brillante anatomopatologo, sue le autopsie di Pasolini, Pinelli, Panagulis. Mario e Bruno, invece, alle rispettive età di 26 e 24 anni, persero la vita per mano dei tedeschi. I loro corpi furono gettati in una fossa nei pressi della Madonna dell’Oriente e mai più ritrovati.
Grazie all’impegno dell’associazione culturale “Il Liri” e dell’Anpi Marsica, lo scorso anno il presidente Giorgio Napolitano ha concesso ad entrambi la medaglia d’oro al merito civile. I due riconoscimenti sono stati assegnati al Comune di Balsorano perché è qui che nacquero i due eroi “giovani e belli”. E proprio qui, sabato mattina, il loro eroismo è stato ricordato con una lapide alla memoria, benedetta dal parroco del paese, don Silvano Casciotti, e con una rappresentazione teatrale. Il dramma in cinque atti, intitolato “Due lampi nella notte”, è stato scritto da Graziano Di Rocco ed è stato rappresentato dagli studenti delle scuole medie di Balsorano e Civitella Roveto, nella sala del circolo pensionati. Prima dello spettacolo i saluti del segretario del circolo Francesco Campea, dell’autore e del sindaco di Balsorano Mauro Tordone. Il primo cittadino ha ringraziato gli ospiti presenti, il vicepresidente del consiglio regionale Giovanni D’Amico, i consiglieri provinciali Giovanni Tuzi e Mauro Rai, i sindaci di San Vincenzo Valle Roveto e San Demetrio ne’ Vestini, Giulio Lancia e Silvano Cappelli, e ha ricordato i due eroici fratelli, sottolineando la crudeltà e l’assurdità della guerra. In sala anche la figlia di Faustino, Brunamaria Durante la quale, oltre a leggere alcuni passi del dramma, ha lasciato un messaggio agli studenti, proprio nelle pagine del testo teatrale. «Con il loro sacrificio» ha scritto «ci hanno dimostrato che bisogna aver fiducia negli uomini, nel loro coraggio, nel loro senso di fratellanza, nella loro intelligenza per un mondo nel quale ognuno può trovare il suo posto. Solo se capiremo questo, se ci batteremo per costruire una società più giusta, più solidale, saremo degni del sacrificio fatto da Mario e Bruno e da migliaia di altri che sono morti per ridarci la dignità di esseri umani perché l’ignoranza, l’oblio e il disprezzo dei diritti degli uomini sono le cause della corruzione degli uomini».
Nel dramma di Di Rocco, con introduzione di Goffredo Iacobucci, anche la prefazione del giornalista Franco Giustolisi, autore del libro denuncia “L’armadio della vergogna” che, nel ’51, sposò la cugina dei Durante. «Questa immane tragedia» la sua conclusione «non tocca solo i familiari dei due eroici antifascisti, ma tutto il Paese, perché loro si batterono per l’Italia che, secondo me, però, deve ancora nascere».
Maria Caterina De Blasis
FOTO DI SEVERINO ALESSANDRO