Canone Rai, milioni di lettere sul pagamento del “canone speciale RAI” inviate in tutt’Italia. Al fianco delle piccole e medie imprese, che combattono ogni giorno per la sopravvivenza in un mercato ormai saturo da tasse e spese governative, scende la CNA che ribadisce e conferma che non sono intervenute modifiche normative e interpretative per i soggetti interessati, ciò al fine di evitare che si ingenerino, in merito, falsi convincimenti tali da spingere le imprese che non sono tenute a pagare alcun abbonamento ad effettuare versamenti non dovuti.
Uno scenario destinato a ripetersi. Ricordiamo infatti lo scorso 2012, quando la CNA chiese delucidazioni in merito a pagamenti e sanzioni al Ministero dello Sviluppo Economico che fornì i dovuti chiarimenti sulla corretta interpretazione e applicazione della normativa sul canone speciale, contenuta nel Regio Decreto Legge del 1938 che disciplina la materia.
“La Rai, ancora una volta, ha scelto di utilizzare un metodo non corretto rispetto alle finalità perseguite dalla legge” commenta Sergio Silvestrini, segretario generale della CNA “ed irrispettoso nei confronti di tutte quelle imprese che, pur non essendo tenute al pagamento del canone, sono ingiustamente raggiunte da una comunicazione che genera incertezze e preoccupazioni”.
La CNA Nazionale è immediatamente intervenuta denunciando la gravità del problema, attraverso una forte azione di sensibilizzazione nei confronti della politica, delle istituzioni e della stessa Rai (scrivendo una lettera aperta al Presidente Anna Maria Tarantola), chiedendo di bloccare l’invio massivo delle lettere alle imprese e di risolvere in via definitiva la questione.
“Sarà nostra cura monitorare l’evoluzione della vicenda” continua Silvestrini “e proseguire nell’adozione di tutte le iniziative che si rendessero necessarie”.