AVEZZANO. Continuano ad arrivare le proteste dei pendolari per i persistenti ritardi dei treni nella tratta Roma-Pescara. «Hanno toccato il fondo a livello di incompetenza e gestione del problema» è la denuncia a seguito dell’ennesimo contrattempo che ha causato un ritardo nella partenza da Roma di oltre trenta minuti.
«Per far capire ai nostri illustrissimi politici, i nostri paladini nella “guerra” con Trenitalia e Rfi, ieri sera (16 luglio, ndr)» racconta uno dei viaggiatori, Daniele Luciani «due treni affiancati in partenza, uno alle 18:33 per Pescara e l’altro alle 18:38 per Avezzano. Dopo mezz’ora di fermo (ritardo) è partito prima il locale per Avezzano, non solo, dopo cinque minuti ci vengono a dire che il treno per Pescara, non partirà, ma ne partirà un altro dal binario accanto, appena rimediato altro materiale disponibile. Altra sosta prolungata ed altro ritardo accumulato». «Ecco» prosegue «questo è il livello di gestione delle problematiche che si vengono a creare nella nostra linea. Incompetenza assoluta e mancanza di rispetto per noi pendolari, assoluto menefreghismo e totale disinteresse».
I pendolari si dicono al limite della sopportazione sostenendo che, a fine giornata, vorrebbero solo far ritorno, tranquillamente, nelle loro case, senza dover discutere per le troppo frequenti situazioni di disagio. Poi, un ultimo attacco ai politici. «Vi siete insediati, avete occupato la vostra poltrona, quando secondo voi arriverà l’ora di interessarvi dei nostri problemi? Avevate promesso di fare…fare…fare e fare, fino ad ora invece cosa avete fatto?». (Mc.dB.)