I ricercatori del “LIFE MIPP”, progetto europeo del Corpo Forestale dello Stato per la salvaguardia della biodiversità, presentano, martedì 22 luglio dalle ore 11, nella sala conferenze del Museo Naturalistico di Pescasseroli, il censimento del coleottero eremita e della rosalia alpina nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e in aree gestite dal CFS.
Due tesori poco visibili agli occhi della maggior parte dei visitatori, il coleottero eremita e la rosalia alpina, sono insetti importantissimi per preservare i delicati equilibri dell’ecosistema boschivo in cui vivono e la cui presenza nel nostro Paese è minacciata da cattive pratiche di gestione delle foreste, dove il taglio degli alberi a scopo commerciale e la rimozione del legno morto priva i coleotteri saproxilici del loro habitat naturale.
Per capire se e in quale numerosità questi due coleotteri sono ancora presenti nei boschi italiani, i ricercatori del LIFE MIPP (Monitoring of insects with public participation), un progetto coordinato dal Corpo Forestale dello Stato e cofinanziato dalla Commissione Europea che vede coinvolti il Centro Nazionale Biodiversità Forestale di Bosco Fontana, la Sapienza Università di Roma l, Università degli Studi Roma Tre, il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, la Regione Lombardia e il Consiglio per la Ricerca e la sperimentazione in Agricoltura (CRA-ABP) di Firenze, setacceranno i boschi del Parco alla ricerca di larve ed esemplari adulti.
Il “Life MIPP” è un progetto che mira a sviluppare e testare nuove tecniche di monitoraggio per censire le popolazioni di cinque specie di coleotteri (oltre a Osmoderma eremita e Rosalia alpina ci sono Lucanus cervus, Cerambyx cerdo, e Morimus asper/funereus). Si tratta di insetti dal ruolo ecologico così importante da far parte delle specie animali da proteggere individuate dalla cosiddetta “Direttiva Habitat”, una disposizione della Comunità Europea il cui scopo è salvaguardare la biodiversità degli stati membri attraverso la conservazione degli habitat naturali e delle specie animali e vegetali in questi presenti.
I monitoraggi avverranno in diverse aree naturali sparse sul territorio italiano (Foresta di Tarvisio e Prealpi Giulie, Bosco Fontana, Bosco della Mesola, Foreste Casentinesi, Parco dAbruzzo, Lazio e Molise, e area di Castel di Sangro), oltre ai ricercatori del progetto, verranno coinvolti anche i cittadini.