AVEZZANO. “Questa racchetta non la lascerò più, per tutta la vita. Non avevo mai provato una sensazione simile:mi sembrava di essere invincibile, di avere in mano la spada magica di Re Artù, come si chiama…Excalibur! Guai a chi me la tocca”.
Recita così la quarta di copertina del libro d’esordio di Roberto Commentucci, dirigente federale e membro della Commissione Impianti della Federazione Italiana Tennis, autore di numerosi articoli e studi in materia tennistica, presentato ieri pomeriggio alle 17:00 nel Centro Polisportivo Comunale “Rolando Appolloni”, dove si stanno svolgendo i Campionati Italiani Maschili Under 13.
Con un linguaggio scorrevole, fresco e personale, “Excalibur”(edito da Mondadori) racconta la storia di una giovane ragazza trasformatasi da brava giocatrice a piccolo fenomeno, una ragazza “a cui nulla è stato regalato”.
Leggendo il libro si riscontra una particolarità: non è una classica biografia di fine carriera ma racconta due stagioni di una atleta ancora in attività. Come è nata questa idea?
“L’idea è nata per caso, la famiglia Errani volle realizzare un book fotografico sulle stagioni di Sara da inserire sul sito, accompagnato da un testo, e mi chiesero di dar loro una mano. Da lì ho voluto approfondire e provare a scrivere una bozza del primo capitolo. Piacque a tutti, lo presentammo a Mondadori e da lì è nato il libro”.
Straordinario successo di critica, 10mila copie vendute in un mese, seconda ristampa: lei si aspettava tutto questo?
“Beh il successo di un libro come questo è derivato molto dalla popolarità dell’atleta e dei suoi risultati, questo è anche un buon momento sulla letteratura del tennis. Forse la gente ha cominciato a capire che il tennis si presta ad essere raccontato! Io non faccio questo mestiere e quindi sono piacevolmente sorpreso”.
Nel racconto, nel cap. 9, è evidente una sua “morale”, un messaggio etico di fondo: perché inserire questo commento più personale e svestire i panni del narratore?
“Il personaggio di Sara Errani spacca l’opinione pubblica in due, io volevo far parlare le cifre e far capire che il successo di questa campionessa si innesta in un movimento del tennis italiano in rosa che da alcuni anni sta andando molto bene grazie al comportamento di vita di un gruppo di straordinarie giocatrici”.
Nel nostro paese si sente parlare quotidianamente di declino, in tutti i campi compreso quello sportivo: il tennis, specie quello femminile, sembra andare in controtendenza. Cosa pensa di questo?
“Il tennis in generale ha beneficiato di una serie di fattori in Italia, molto importante il lancio del canale tematico che ha riportato lo sport in chiaro nelle case di molti italiani; il tennis è tornato di moda e ci consente di avere sempre più giovani che si affacciano alla disciplina seguendo l’esempio di vita di queste grandi giocatrici”.
Claudia Cardilli