Il consigliere regionale di Forza Italia, ex presidente della Regione ed ex commissario alla sanità, punta il dito sul Governo regionale: «Apprendo dalla stampa che il Commissario D’Alfonso dal prossimo primo ottobre obbligherà i disabili psichici o fisici e gli anziani non autosufficienti che si rivolgeranno alle strutture private a pagare, per la prima volta nella storia della Regione Abruzzo, un ticket sulle prestazioni sanitarie».
Le mamme dei ragazzi disabili del Centro San Domenico di Avezzano sono saltate dalla sedia quando hanno letto l’intervento di Chiodi. Per loro l’inserimento del ticket «significa vedere calpestati ancora una volta i diritti dei nostri figli. Oltre al danno la beffa, se risulterà veritiera l’introduzione del pagamento per ricevere assistenza non sapremo più dove andare a parare. Non possiamo accendere un mutuo bancario per permettere a questi ragazzi di poter condurre una vita serena. Non è giusto».
Nella nota, Chiodi chiama in causa l’assessore regionale alla sanità, Silvio Paolucci: «Relativamente al sistema della riabilitazione abruzzese ha sempre affermato che io facevo pagare i tagli alle famiglie, agli anziani e ai i bambini, costretti a fare i salti mortali per beneficiare dei propri diritti di cittadini che io gli negavo, con l’introduzione di un nuovo ticket, non credo che lui li stia favorendo. Io, al contrario, pur di non risparmiare sulla pelle dei cittadini più bisognosi, ho disatteso il programma operativo che per il 2014 prevedeva un taglio di circa 6 milioni al budget delle strutture riabilitative e ho firmato un decreto che mantiene lo stesso budget dell’anno scorso proprio per evitare disagi, permettendo anche di prorogare la permanenza in queste strutture di pazienti fuori setting, che ancora non hanno quelle adeguate per l’accoglienza, in quanto non è ultimata la riconversione. Il sistema sanitario che D’Alfonso sta offrendo non mi sembra proprio quello sbandierato in campagna elettorale che prende in braccio il cittadino e lo porta al luogo di cura, se poi per avere le cure se le deve pagare il cittadino stesso con una spesa che potrà variare dai mille ai 1500 euro al mese. Il ticket entrerà in vigore nel silenzio di tutte quelle istituzioni che dovrebbero tutelare i cittadini più deboli».
Dopo mesi di estenuanti incontri e rinvii, sembrava che la questione dei ragazzi del San Domenico fosse in via di soluzione. L’intervento di Chiodi ha sparso sale sulle ferite delle mamme che tornano a invocare non un trattamento di favore ma un trattamento di giustizia sociale per i propri figli.
Ora non resta che attendere la presa di posizione ufficiale del governatore D’Alfonso per sapere quale sarà il destino dei cittadini disabili e anziani.
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