AVEZZANO. Un luogo d’incontro per tutti i giovani che condividono la stessa passione, quella per il calcio. Una piattaforma gratuita dove poter esprimere il proprio talento senza barriere sociali, geografiche ed economiche, il ritorno ad una sana competizione.
Questi e molti altri sono gli obiettivi di Tascout, la prima community per giovani ragazzi dai 7 ai 17 anni che vogliono condividere la loro passione per il gioco del calcio e sognare come vere e proprie stelle, mostrare in un video della durata di un minuto il proprio talento, commentare quello degli altri, seguire i calciatori più talentuosi e sfidare gli altri “concorrenti” a colpi di palleggi, rigori e dribbling per guadagnare punti e trofei.
Noi di Avezzano Informa abbiamo incontrato Claudio Del Gusto, fondatore e amministrazione delegato della community, ed abbiamo realizzato per i nostri giovani lettori un’intervista esclusiva.
Claudio, un solo anno di attività eppure Tascout è già conosciutissima nel mondo del calcio. Mi spieghi come è nata l’idea di creare questa community?
“L’idea di fondare Tascout è arrivata dopo aver letto la storia di Pety, il calciatore brasiliano che a soli 13 anni ha firmato un contratto con il Real Madrid grazie ad alcuni video caricati dal padre su YouTube. Quindi abbiamo pensato a quanti ragazzi di talento ci sono e quanti vengono poi effettivamente notati e, dopo aver compiuto un’analisi di mercato, abbiamo ritenuto opportuno creare una piattaforma per tutti coloro che non hanno la stessa fortuna di Pety ed offrire loro una vetrina per vivere il proprio calcio. Ti faccio un altro nome, Pietro Tomaselli, un ragazzo di 9 anni che vive in Olanda: 15 giorni fa anche lui, dopo aver caricato i video su youtube, ha ricevuto delle proposte da squadre come Roma, Juventus ed Arsenal. Alla fine la Roma ha vinto la corsa all’acquisizione del bambino, e noi siamo stati citati sul Corriere dello Sport proprio in correlazione all’accaduto”.
Qual è la mission di Tascout e quali sono state le difficoltà più grandi incontrate durante il percorso di crescita?
“Sicuramente vogliamo dare a giovani calciatori la possibilità di rendere social la loro carriera e crescita calcistica. Ragazzi di tutto il mondo usano Tascout per conoscersi e restare in contatto, condividendo il medesimo sogno. Le difficoltà sono state molte, la prima in ambito territoriale: in Italia mettere su un’impresa è impossibile per il regime di tassazione altissimo e questo crea molti problemi a giovani come noi. Inoltre, nessuno di noi proveniva dal mondo start up e quindi abbiamo impiegato tempo per costruire un grande team in grado di affrontare la sfida: siamo partiti con la somma di 20mila euro – che non abbiamo speso nella totalità – e con una squadra che ha accettato di lavorare gratuitamente per il progetto”.
Senti, mi parli del team? In quanti siete e quali sono i vostri ruoli?
“Innanzitutto tengo a sottolineare che siamo tutti molto giovani, la maggior parte di noi è under 30 anni: io sono il fondatore e amministratore delegato, Emanuele Di Biase, co-fondatore, si occupa dell’area marketing e comunicazione, Alberto Biancu, che si occupa dell’area commerciale, Jacopo Mele, direttore marketing, molto conosciuto nell’ambito delle start up, che ha deciso di lavorare gratuitamente. Nell’area software opera Maurizio De Santis,attuale Cto, Luca De Marinis e a breve si inserirà una ragazza per aiutare Tascout a sviluppare un prodotto sempre più ricco e scalabile. Per la comunicazione lavorano invece due ragazze, Nunzia Falco Simeone e Aura Mele”.
Qual è stato il segnale che vi ha fatto capire di aver fatto un buon lavoro fino ad oggi?
“Innanzitutto il numero di utenti raggiunti su facebook senza pubblicità mirata: abbiamo raggiunto 18mila utenti scritti e poi siamo entrati in un network economico e finanziario importantissimo. Le interviste a quotidiani come LaRepubblica, Corriere dello Sport, IlTempo, Radio Radio 1e2 sono state molto importanti sia a livello personale sia professionale. Ma la soddisfazione più grande è la gratificazione che ci danno i bambini e i loro genitori ringraziandoci ogni giorno per il lavoro svolto.
Claudio, voi siete diventati sponsor ufficiale della Ternana Calcio: com’è nata la collaborazione?
“La Ternana S.p.A. è una squadra del campionato di Serie B attivissima sui social, ha sviluppato una capacità comunicativa attualissima: essendo noi un social network abbiamo pensato potesse essere un’occasione unica. Loro non avevano ancora sponsor e quindi è stata fatta questa proposta accettata, non tanto per un discorso economico, quanto per uno sociale. Gli obiettivi della nostra piattaforma, infatti, sono sì quello professionale ma anche e soprattutto quello sociale e culturale; tra l’altro siamo stati patrocinati dalla Lega di serie B e questo è un grande traguardo. Tra le altre cose sponsorizziamo anche, insieme ad Unicredit, la Lodigiani e tutto il circuito de ‘La Borghesiana’.”
Quali sono i meccanismi che regolano le iscrizioni su Tascout?
“L’iscrizione è completamente gratuita, possono partecipare tutti, ma soprattutto è una piattaforma sicura. Trattando bambini e ragazzi dai 7 ai 17 anni non abbiamo inserito chat private proprio per limitare azioni errate da parte di terzi. Tascout prevede autorizzazioni da parte dei genitori di cui il bambino è costretto a condividere i dati, pena la sospensione temporanea del proprio account. Inoltre, dati sensibili quali peso e altezza dei ragazzi non vengono assolutamente condivisi”.
Per essere passato soltanto un anno dalla vostra nascita, sono già tanti i successi raggiunti. Cosa ti aspetti per l’immediato futuro?
“I tempi sono molto difficili, soprattutto per noi giovani, ma io continuo a sognare in grande perché solo chi è folle da pensare di poter cambiare i meccanismi attuali poi ci riesce sul serio. È un anno che lavoriamo sul progetto, ma Tascout è online solo da una settimana e, ciò nonostante, le risposte avute dai nostri utenti, durante questa settimana di test, sono andate oltre le più rosee aspettative. Il nostro obiettivo per il 2015 è quello di internazionalizzare aprendo in altri tre paesi già scelti ed analizzati; per fare ciò però prima dobbiamo affermarci su territorio nazionale e prendere un secondo round di finanziamenti importanti. Vogliamo crescere e diventare il social network di riferimento nel mondo del calcio per tutti i bambini, un luogo di ritrovo sano per i veri attori di questo sport.”
Claudia Cardilli