«Si è spenta dopo lunga malattia e senza alcuna assistenza o conforto l’Informazione Abruzzese», così recita il manifesto funebre che annuncia la chiusura dell’edizione Abruzzo-Molise del quotidiano Il Tempo. E’ il grido d’allarme sulla situazione del settore lanciato dai giornalisti precari delle principali testate della Regione.
«Ne danno il triste annuncio, la madre Democrazia, il padre Pluralismo, la sorella Libertà, carta stampata, tv locali, giornalisti precari e colleghi tutti, addolorati per la grave perdita». Un necrologio in piena regola che deve far riflettere su due aspetti gravi allo stesso modo e che si tengono insieme: da oggi molti colleghi si ritroveranno senza lavoro, da oggi l’asticella della democrazia, del pluralismo nell’informazione, della libertà subisce un brusco abbassamento.
Gli organizzatori del “funerale” a Pescara, chiedono a chi avesse in animo di partecipare di non fare dichiarazioni ma un sussulto concreto per l’occupazione. Troppa precarietà nel giornalismo, troppi giornalisti costretti a svendere la propria professionalità per mettere insieme qualche centinaio di euro ogni fine mese.
Non è una questione che riguarda soltanto i colleghi de Il Tempo, riguarda tutti i giornalisti ma soprattutto tutti i cittadini: quando iniziano a scomparire i presìdi della libera informazione, ognuno di noi avrà meno voci in base alle quali informarsi e formare la propria opinione, avrà meno possibilità di scegliere, avrà infine meno democrazia che si traduce in minore libertà.
E nessuno di noi può permetterselo.
Direttore