In un impeto di creatività a qualcuno potrebbe venire in mente di costruire il museo del pesce in un paese alle pendici del Gran Sasso, che sia sul versante aquilano o teramano fa lo stesso. A rigor di logica forse sarebbe meglio sfruttare Martinsicuro o Vasto, Giulianova o Pescara visto che lì ci sono i porti, i pescatori, le reti, le barche, i mercati, i ristoranti e cioè i veri attori che da sempre si intendono di pesca, cucina, promozione e commercializzazione dei prodotti dell’Adriatico.
L’esempio può apparire forzato ma serve come spunto di riflessione sulla questione e le polemiche scaturite dall’assegnazione a Carsoli invece che al Crab di “Cibus”, il museo del cibo.
Senza entrare nella diatriba al vetriolo tra il Patto Territoriale e il Comune di Avezzano, le malelingue dicono che è solo un round del braccio di ferro per misurare i nuovi rapporti di forza e stabilire la leadership politica marsicana. Sarà così? Non lo sappiamo. Di sicuro spostando “Cibus” dal Crab a un capannone di Carsoli chi ci perde sono i paesi del comprensorio fucense: Avezzano, Celano, San Benedetto, Trasacco, Luco dei Marsi e così tutti quei paesi che stanno nel Fucino, lavorano la terra e producono ogni ben di Dio nella piana.
Va bene che Carsoli è la porta della Marsica per chi viene da Roma ma i contadini, i trattori, le macchine per raccogliere patate e carote, stanno dentro il Fucino. Gli attori istituzionali e del mondo produttivo agricolo hanno ormai accettato di misurarsi con il progetto ambizioso di legare ricerca applicata, produzione, trasformazione in loco e commercializzazione dei prodotti del Fucino. Una filiera corta per il rilancio dell’economia del territorio attraverso il settore primario che passa necessariamente per il Crab che va protetto e potenziato in quell’ottica, soprattutto in relazione alle figure professionali di alto livello che il Centro offre.
Con buona pace delle ragioni che hanno spinto a scegliere Carsoli, forse a rigor di logica sarebbe stato meglio sfruttare il Crab che sorge a non più di qualche centinaio di metri da Fucino.
Ma alcune volte logica e creatività non vanno d’accordo.
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