AVEZZANO. Numerose erano state, lo scorso anno, le proteste da parte di molti allevatori abruzzesi contro alcuni sindaci di comuni montani.
Erano state denunciate, infatti, delle anomalie nell’assegnazione dei pascoli da parte dei comuni a favore di Società del nord Italia in grado di pagare affitti fuori mercato per impossessarsi di pascoli demaniali senza essere proprietari di bovini o ovini.
Fu Confagricoltura Abruzzo a sollevare questa vera e propria speculazione all’Agea (Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura), con il supporto dell’assessore regionale Mauro Febbo, apportando modifiche alla normativa e impedendo alle società di lucrare ingenti premi comunitari affittando i pascoli abruzzesi sottratti agli allevatori locali.
I legali di Confagricoltura Abruzzo, infatti, avevano scoperto che l’atto speculativo si manifestava per effetto di una norma contenuta nella circolare applicativa della PAC che consentiva ad una decina di società del Nord, ma operanti nelle provincie Abruzzesi e di intascare, nella sola provincia dell’Aquila, oltre 2 milioni di euro di premi comunitari facendosi concedere 8.500 ettari di pascoli demaniali dai Comuni e senza l’obbligo di possedere il bestiame.
Ora il TAR del Lazio, cui avevano fatto ricorso queste aziende, ha dato ragione a Confagricoltura Abruzzo e al Presidente della Sezione Ovicaprina dell’Aquila, riaffermando che il pascolamento deve essere effettuato solo quando l’azienda possiede in proprietà il bestiame e non con quello di terzi.
“Abbiamo vinto una battaglia di equità che dovrebbe evitare ingiustificate speculazioni sulla pelle degli onesti allevatori abruzzesi” ha affermato Concezio Gasbarro, presidente di Confagricoltura Abruzzo, “non era possibile che un cavillo burocratico consentisse a soggetti residenti fuori regione di incassare premi comunitari senza esercitare alcuna attività imprenditoriale”.
Ma la guerra contro gli speculatori non è finita. Confagricoltura Abruzzo continuerà a contrastare un decreto, in approvazione al MIPAF, che tenderebbe ad annullare gli effetti della sentenza del TAR.
“Abbiamo già interessato l’assessore agricoltura Dino Pepe” ha concluso Gasbarro “sensibile alle richieste degli allevatori è già intervenuto in passato nella Conferenza Stato Regione per contrastare la speculazione ed eliminare definitivamente questa anomalia normativa”.
Redazione Avezzano Informa