AVEZZANO. Il Wwf Abruzzo Montano, ex Marsica, esprime la sua netta contrarietà alla costruzione della “PowerCrop”, la mega centrale a biomasse legnose nel Nucleo Industriale di Avezzano.
«Le emissioni in atmosfera, durante il normale esercizio dell’impianto» spiegano dal direttivo del Wwf «produrranno un peggioramento della qualità dell’aria nel bacino del Fucino. In particolare, la costruzione della centrale a biomasse legnose peggiorerà la qualità dell’aria a causa dell’aumento delle concentrazioni degli inquinanti chimici già presenti nell’aria come le polveri sottili (PM 10, PM 5 e PM 2,5), gli ossidi di azoto (NOx), gli ossidi di zolfo (SOx), gli ossidi di carbonio (CO) ed altri inquinanti come l’acido cloridrico (HCl) e l’ammoniaca (NH3)».
«Come riportato nel Piano di Tutela dell’aria redatto dalla Regione Abruzzo nell’anno 2007» proseguono dall’organizzazione ambientalista «gli inquinanti già emessi nell’aria del Nucleo Industriale di Avezzano risultavano essere: 265 tonnellate di ossidi di azoto, 64 t di particolato (PM 10), 64 t di PM 2.5, 3753 t di Voc (Carbonio organico volatile)». «Durante il funzionamento di 8 mila ore, che corrispondono a circa 334 giorni» fanno poi notare «la centrale termica PowerCrop a biomasse legnose, in base alle emissioni già autorizzate, emetterà le seguenti quantità di inquinanti: 335.36 tonnellate di ossidi di azoto, 104.8 t ossidi di zolfo, 272.48 t di ossido di carbonio, 20.96 t di particolato, 20.96 t di acido cloridrico, 69.168 t di ammoniaca».
«Queste sostanze» spiegano dal Wwf marsicano «andranno a sommarsi a quelle già presenti, con un effetto cumulo ed esponenziale durante tutto il ciclo ventennale di vita dell’impianto, in netto contrasto con quanto previsto dal Decreto Legislativo numero 155 del 13 agosto 2010 che, all’articolo 1 punto d, prevede di “mantenere la qualità dell’aria ambiente, laddove buona, e migliorarla negli altri casi”. Questi inquinanti, invece, sono pericolosi per la salute dei cittadini marsicani, che già registrano un’incidenza di malattie tumorali tre volte superiore ad altre zone della Regione Abruzzo, come si evince dal recente studio dell’Agenzia Sanitaria Regionale».
«Le emissioni» concludono «comporteranno un danno all’ambiente e all’economia del Fucino, zona ad agricoltura intensiva con colture pregiate Igp e biologiche, che produce il 25% del Pil agricolo regionale. Per queste ragioni il Wwf Abruzzo Montano esprime la propria contrarietà all’insediamento della centrale in un’area già mortificata da politiche agricole e di lavoro dissennate, a causa delle quali il nostro territorio sta pagando un caro prezzo in termini di posti di lavoro e di salute pubblica».
Redazione Avezzano Informa