MORINO. Dopo 100 anni è tornato a rivivere il borgo di Morino Vecchio. Sotto un generoso sole di inizio giugno sono state quasi un migliaio le persone che hanno animato l’antico paese, abbandonato all’indomani del terremoto del 1915, per festeggiare la Festa della Repubblica e la fine del Cammino dell’accoglienza.
La tre giorni di marcia, iniziata il 31 maggio in contemporanea da Avezzano e da Sora, ha fatto registrare centinaia di presenze. Tantissimi soprattutto gli studenti delle Scuole Superiori e Medie della Marsica e della Valle Roveto che, zaino in spalla, hanno attraversato i suggestivi sentieri della Valle Roveto, per scoprire la natura rovetana e ricordare le donne e gli uomini che, 70 anni fa, diedero accoglienza a soldati fuggitivi, ebrei, sbandati. La stessa accoglienza di ieri è stata rinnovata anche oggi con le amministrazioni comunali e le associazioni che, durante il Cammino, hanno ospitato gli escursionisti per pranzi, merende e pernottamenti.
In occasione del centenario del terremoto della Marsica, il Cammino dell’accoglienza è divenuto anche Cammino del ricordo ed è per questo che si è concluso proprio a Morino Vecchio, i cui resti sono stati riportati da poco alla luce grazie al lavoro di tanti volontari del paese.
A fare gli onori di casa per la festa del 2 giugno, aperta con le note dell’Inno nazionale suonato dalla Banda di Balsorano, il sindaco del centro rovetano Roberto D’Amico e il presidente del locale comitato per il centenario del terremoto Giancarlo Rossetti. «Abbiamo voluto che tutto ripartisse da qui, da questo bellissimo borgo» ha commentato il sindaco prima di ringraziare tutte le associazioni e i cittadini che hanno lavorato per l’evento.
Importante anche la partecipazione di molte autorità civili e militari del territorio. Alla manifestazione, infatti, erano presenti il prefetto della provincia dell’Aquila Francesco Alecci, il presidente del consiglio regionale Giuseppe Di Pangrazio, il consigliere regionale e sindaco di Sante Marie Lorenzo Berardinetti, il presidente della Provincia Antonio De Crescenttis, il consigliere provinciale Felicia Mazzocchi, il presidente del Tribunale di Avezzano Eugenio Forgillo, tanti sindaci e amministratori comunali della Marsica (Domanico Palma di Luco dei Marsi, Domenico Mariani di Castellafiume, Raffaelino Tolli di Civitella Roveto, Giulio Lancia di San Vincenzo Valle Roveto, Antonio Di Paolo di Canistro, Lucilla Lilli di Cappadocia, Sara Cicchinelli di Civita d’Antino, Elettra Di Cristofano per Scurcola Marsicana e Rocco Di Micco per il Comune di Avezzano) e anche di Sora e Pescosolido, il generale di polizia penitenziaria Mauro D’Amico, il colonnello Carlo Scarsella, capo di Stato Maggiore del Comando Militare Esercito Abruzzo, il comandante provinciale dei Vigili del Fuco Luciano Cadoni, il capitano Edoardo Commandè, comandante della Compagnia dei Carabinieri di Tagliacozzo.
A portare il loro saluto anche il presidente dell’Associazione Cammino dell’accoglienza Carlo Komel, entusiasta per la per lo straordinario successo della tre giorni di marcia, e il coordinatore del Comitato Valle Roveto per il centenario del terremoto Mauro Natalia.
A conclusione degli interventi, coordinati da Sergio Natalia, il prefetto Alecci ha invitato tutti ad intraprendere un cammino comune fatto di azioni concrete. «Abbiamo bisogno di una condivisione di passi, non di parole, che spesso sono tante e inutili» ha esortato il prefetto, per poi passare a ricordare le migliaia di abruzzesi che hanno rischiato la propria vita per salvare quella altrui e per conquistare la libertà, la Costituzione, la Repubblica che «ogni giorno cerca di abbattere le disuguaglianze sociali ancora oggi profondissime».
Nel corso della mattinata sono stati esposti tutti i lavori dedicati al terremoto e realizzati dagli Istituti scolastici marsicani che hanno preso parte durante l’anno alla rete di lavoro Scuole in cammino, mentre al termine della manifestazione, realizzata con il contributo della Cooperativa Dendrocopos e della Consulta delle associazioni di Morino, sono state inaugurate le statue simbolo del Cammino e del centenario del terremoto, realizzate rispettivamente dagli alunni del Liceo Artistico “Bellisario” e dall’artista rovetano Samuele Di Marco.
Maria Caterina De Blasis