REGIONE. Nel corso di una conferenza stampa il centrodestra in Consiglio regionale ha scattato la propria fotografia dell’Abruzzo dopo un anno di governo del centrosinistra e di Luciano D’Alfonso.
«Sono evidenti alcune caratteristiche» ha spiegato l’ex presidente Gianni Chiodi «non ci sono le coccole, nessuna riconciliazione tra le acque dolci e quelle salate ma tante chiacchiere. Questo governo regionale si è distinto per superficialità negli approcci, confermando di non essere abituato a risolvere le questioni importanti come quelle dei trasporti e della pubblica amministrazione. Registriamo una evidente inversione di tendenza nel processo di riduzione delle tasse da noi avviato ed è sempre più preoccupante lo scarso peso politico ai tavoli nazionali ed europei. Inoltre siamo di fronte a una cedevolezza nei confronti dei gruppi di potere con centinaia di milioni di euro destinati a fornitori privati senza sottoporli a contratti che ne regolino i rapporti. Infine voglio anticipare due notizie: a settembre saranno ufficializzati i dati sui livelli di assistenza sanitaria con l’Abruzzo che migliora ulteriormente (con riferimento però al 2014) mentre per quanto riguarda la capacità di utilizzo dei fondi Fesr 2007/2013, che negli anni passati ci vedevano primi a livello nazionale, siamo finiti in fondo alla classifica».
«Per tracciare un bilancio del governo D’Alfonso ci siamo affidati ai numeri» ha sottolineato Lorenzo Sospiri, capogruppo di Forza Italia, presentando il dossier consegnato ai giornalisti «e nel farlo ci siamo chiesti se l’Abruzzo oggi è una regione migliore. La risposta è no, è peggiore sotto tutti i punti di vista. Abbiamo oltre 3.000 disoccupati in più, c’è stata una evidente flessione nelle esportazioni ed è aumentata notevolmente la pressione fiscale con 81 milioni di euro di tasse in più, in un solo anno, tolti dalle tasche degli abruzzesi. Noi non staremo a guardare e continueremo con la nostra opposizione con l’impegno di continuare a migliorarla ulteriormente nella fase delle controproposte».
«È evidente l’assoluta mancanza di una visione strategica e di un’idea dell’Abruzzo» ha precisato Mauro Di Dalmazio (Abruzzo Futuro) «con provvedimenti mirati solo a ottenere un consenso immediato. Si sta palesando un ritorno a una divisione territoriale che si traduce in una assoluta mancanza di coesione e a una perdita di competitività. Vorrei porre l’attenzione sulla questione rifiuti: la riforma, che ci consentirebbe di puntare a una riorganizzazione e al miglior impiego dei fondi strutturali, si è arenata. C’è una Legge e ci sono le risorse ma tutto si è bloccato e prevedo che presto si tornerà nel caos con un conseguente aumento delle tariffe a carico delle famiglie».
Giorgio D’Ignazio di Ncd ha dichiarato: «La mia presenza è significativa e conferma che il mio riferimento è e resta Gianni Chiodi. Dopo anno posso affermare che in ambito sociale e per quanto riguarda le infrastrutture l’Abruzzo è molto peggiorato. Per questo continuerò a portare avanti un’opposizione che sia sempre fedele alla politica liberale del centrodestra».
Emilio Iampieri (Forza Italia) ha poi affermato: «Questo governo regionale si è caratterizzato per una penalizzazione gravissima delle aree interne. Vorrei chiedere a D’Alfonso, cosa ha in mente per L’Aquila e la sua ricostruzione? Vorrei sapere inoltre perché il Premier Renzi non viene all’Aquila? Per questo gli scriverò una lettera per domandargli cosa farà per una ricostruzione che oggi è ferma e in gravissima difficoltà. Abbiamo dovuto assistere anche a uno scippo ai danni della Marsica con gli uffici dell’agricoltura spostati a Pescara e per questo l’intero territorio è ferocemente risentito. In sintesi, il primo anno di D’Alfonso appare un vero “pacco” di partenopea memoria».
«L’Abruzzo è più lento di prima» ha infine dichiarato Paolo Gatti vicepresidente del Consiglio regionale «più complicato e molto più banale. Quali politiche del lavoro hanno messo in campo in questo anno? Quali opportunità hanno creato? Abbiamo visto zero idee che rischiano di portare la nostra regione al disimpegno automatico con Bruxelles che si riprenderà i fondi a causa di una evidente incapacità di pensiero e di azione. Avrebbero potuto sfornare almeno 10/15 bandi ma non lo hanno fatto: questa è la cifra mostrata in ambito occupazione che è la stessa su tutti gli argomenti, si vive alla giornata governando una regione come se fosse la città metropolitana di Pescara».
Redazione Avezzano Informa