AVEZZANO. Approvata, dal consiglio d’amministrazione dell’Aciam e dall’assemblea dei Comuni soci, la proroga, per un ulteriore anno, del conferimento dei rifiuti indifferenziati dal Lazio.
La decisione è arrivata nella seduta per l’approvazione del bilancio del 2014, che si chiude in attivo grazie a un’attenta riduzione delle spese e dei costi, avviata nell’amministrazione della partecipata dalla presidente Lorenza Panei.
Obiettivi del 2015, oltre all’aumento della raccolta differenziata dei rifiuti già avviata nei Comuni soci, anche la ricerca di nuovi Comuni. Il cda Aciam continua a lavorare anche per ottenere dalla Regione l’autorizzazione per la conversione dell’impianto di Aielli.
A luglio dello scorso anno, la Regione Lazio, vista la situazione di criticità in cui versa il territorio regionale in materia di trattamento e smaltimento dei rifiuti urbani indifferenziati, chiese di poter conferire una quota limitata di questa tipologia di rifiuti prodotti da Roma, alla Regione Abruzzo. All’appello rispose l’Aciam con il proprio impianto di trattamento meccanico biologico di Aielli. Un impianto, che per effetto dell’incremento delle raccolte differenziate avviate nella maggior parte dei Comuni della provincia aquilana, ha subìto una riduzione del carico di lavoro sulla linea dell’indifferenziata. I rifiuti indifferenziati, come già spiegato in passato dall’amministratore delegato Alberto Torelli, continueranno solo a essere trattati meccanicamente e saranno avviati a operazioni di recupero e/o smaltimento a impianti di destinazione finale che si trovano fuori provincia.
Sono stati proprio i rifiuti arrivati da Roma a scongiurare per i dipendenti Aciam la richiesta di ammortizzatori sociali. La proroga è stata votata dai soci presenti all’assemblea, che rappresentavano l’81,7% del capitale sociale.
«Chiudere il bilancio in attivo» commenta la presidente Panei «è stato un obiettivo raggiunto con grandi sacrifici, in un periodo di crisi, considerato che l’ingresso dei rifiuti di Roma è arrivato solo a novembre dello scorso anno. Uno dei punti di debolezza della partecipata rimane la riscossione dei crediti da parte dei clienti –Comuni soci e Asm L’Aquila- che seppur inferiori al 2013, sono pari a 6.700.000 euro, di fatto più del 65% del fatturato». «Sicuramente andremo avanti con la politica di riduzione dei costi di gestione» conclude «avviata con il 35% di riduzione dei compensi del cda, con la rinegoziazione di alcuni importanti contratti come quello dell’energia elettrica e con l’uscita del direttore generale. Obiettivo principale: la tutela dei posti di lavoro».
Redazione Avezzano Informa