«Non più Consorzio Acquedottistico Marsicano ma Consorzio Amministrato Male. Un carrozzone tecnicamente fallito che, avvitato nella spirale negativa del dover fare debiti per pagare i debiti, sta in piedi solo grazie alla sentenza del Tribunale di Avezzano».
Il gruppo consiliare di Partecipazione Popolare con il coordinatore Sandro Stirpe non usa giri di parole anzi va dritto al punto individuando nel sindaco di Avezzano, Gianni Di Pangrazio, e nel presidente Andrea Ziruolo i responsabili della situazione del Consorzio: «Dopo due anni di cura da parte del presidente della sorveglianza, ovvero del Sindaco Di Pangrazio, d'intesa con il presidente della gestione Ziruolo, i conti del CAM non sono migliorati. Tanto è vero che i debiti al 31.12.2014 hanno raggiunto l'ammontare record di 72 milioni di euro, pari a tre volte il fatturato, e sono addirittura in crescita dalle prime evidenze del 2015. Quanto ai crediti sono a 42mln di euro, quasi due volte il fatturato, anche essi in crescita esplosiva, e si continuano peraltro ad iscrivere nel bilancio crediti ormai irrimediabilmente perduti che andrebbero svalutati».
Stirpe ricorda al sindaco Di Pangrazio come la decisione dell’assemblea dei soci di tornare al modello tradizionale di gestione come modello di efficienza e contenimento dei costi risalga al dicembre 2014. Poi a gennaio 2015 l’assemblea ha discusso il nuovo statuto e da allora l’argomento non è stato più toccato.
Il 5 agosto prossimo ci sarà l’assemblea dei soci che avvierà il percorso per la nomina del nuovo vertice aziendale «a questo punto con il sistema dualistico e con la solita moltiplicazione di pani e di pesci – ancora Stirpe – Si parla apertamente delle possibili dimissioni di Ziruolo, e allora siamo a richiedere un incontro tra il sindaco ed i capigruppo affinché finalmente il sindaco Di Pangrazio chiarisca cosa intende fare sulla questione della governance del CAM senza effettuare continue piroette su dualistico sì dualistico no».
Quindi la proposta indirizzata direttamente a Gianni Di Pangrazio: «Farebbe cosa saggia, a mio avviso, - ha concluso Stirpe – se coinvolgesse il competente Consiglio Comunale di Avezzano che ha, in materia, poteri di vigilanza e controllo nonché eventuali responsabilità patrimoniali».
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