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Scontri all’Aquila per la visita di Renzi. Il premier: niente comparsate, qui per una riunione di vero lavoro

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Pomeriggio turbolento per il Presidente del Consiglio all’Aquila: Matteo Renzi è riuscito a visitare il Gran Sasso Science Institute accompagnato da Legnini, D’Alfonso e Cialente ma ha dovuto annullare la visita al nuovo palazzo comunale visto il clima caldo creato da diverse centinaia di i manifestanti.

 

Ci sono stati momenti di tensione e scontri tra Polizia e manifestanti, una donna poliziotto è rimasta ferita al volto riportando fratture multiple al setto nasale. Il questore ha chiarito i motivi del ferimento dell’agente: «La donna è stata spinta durante uno dei due tentativi, posti in essere da numerosi appartenenti al mondo anarco-insurrezionalista provenienti da altre province della Regione, di sfondare con violenza i cordoni delle forze dell’ordine posti a tutela di zone e obiettivi considerati sensibili».

 

I No Triv, i comitati contro la realizzazione del metanodotto e il Comitato 3e32 hanno intonato cori del tipo “Renzi fuori dall’Abruzzo”, “non vogliamo le lobby”, “non ci piace lo Sblocca Italia che devasta i territori”, “no a trivelle e metanodotti”. Dal canto suo, Renzi ha abbassato i toni: «Mi ero preso un impegno, non mettere piede all’Aquila fin quando il quadro di riferimento non fosse chiaro. Questo per far prevalere la risoluzione delle problematiche all’impatto scenografico. Voglio che quest’incontro sia una riunione di lavoro, voglio una discussione di merito. I soldi per la ricostruzione ci sono, da qui a un anno faremo il punto sui cantieri».

 

Niente selfie con gli aquilani per Renzi dunque, il premier ha preferito o dovuto mantenere un profilo strettamente istituzionale: «No agli annunci show, no alle comparsate, no agli annunci choc perché L’Aquila è già stata sufficientemente resa mediatica».

 

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