Bentrovati al consueto aggiornamento della "sezione approfondimenti" della rubrica di Meteorologia. Se foste interessati all'evoluzione del tempo per i prossimi giorni, vi invito a seguire l'articolo sottostante.
Se fossi un meteorologo professionista, inizierei a dare le mie ipotesi concernenti la stagione autunnale che, come tutti voi sapete, dal punto di vista meteorologico entrerà il 1 Settembre e, dal punto di vista astronomico, farà il suo ingresso il 23 Settembre.
Quest'anno, dovremmo considerare il fenomeno de El Niño, che ha avuto il suo massimo esordio nei mesi di Maggio e di Giugno, apportando dei rilevanti rinforzi della Cella di Hadley, dunque incentivando le masse d'aria calda Subtropicale a salire costantemente sul Mediterraneo, da poterlo rendere più caldo della norma. Considerando che El Niño avrà un altro suo evento strong tra i mesi di Novembre e di Dicembre e, essendo quest'ultimo ad avere dei risvolti anche sulla circolazione atmosferica globale, potremmo ipotizzare un Autunno in parte caldo o molto mite, che dunque non rispetterebbe pienamente le sue caratteristiche. Tuttavia, altri innumerevoli fattori giovano un ruolo fondamentale per stilare ipotesi che si andrebbero a concretizzare, i quali consentirebbero di ascoltare al meglio le figure bariche. Darei un'occhiata alle SSTA del nostro vicino Oceano, per poter dedurre che, la circolazione atmosferica, non sarà solo caratterizzata dalle espansioni di un promontorio Subtropicale: a causa delle anomale e più fredde acque dell'Atlantico centro-settentrionale, infatti, potrei ipotizzare un Autunno avente anche un secondo volto, presentandosi a tratti marcatamente instabile o fortementente temporalesco, mediante l'affluire di masse d'aria più fredda di origine polare/polare-marittima incentivate dall'Anticiclone delle Azzorre, che potrebbe elevarsi fin sull'Atlantico settentrionale, calamitato dalla sue acque più fredde della norma. In questo modo, si avrebbero delle temporanee interruzioni dei periodi molto miti o caratterizzati dalle inversioni termiche e dalle nebbie mattutine nelle pianure, nelle valli e nelle conche e, conseguenzialmente, si avrebbe l'ingresso di vortici di bassa pressione che scivolerebbero lungo i bordi orientali dell'alta pressione azzorriana. Tali masse d'aria più fredda diventerebbero ancora più instabili incontrando le correnti di Scirocco di richiamo, mutate dal Mar Nostrum e dai suoi bacini, così caldi che, una volta che le masse d'aria l'abbiano attraversati, ne avranno assorbito molta umidità come se fossero una spugna, carburante eccessivo, insieme al calore, che verrà rilasciato dalle acque progressivamente, avendo dunque delle ripercussioni sulla stagione autunnale e invernale; per tali motivi potrebbe esserci il rischio di alluvioni e di nubifragi più frequenti, soprattutto nelle aree già maggiormente soggette al rischio idrogeologico.
Ebbene, l'andamento della pressione atmosferica indicato dall'indice NAO, potrebbe avere un valore compreso tra neutro e negativo, ciò incentiverebbe veloci blocchi anticiclonici in Atlantico, sui bordi dei quali, ripeto, scivoleranno masse d'aria più fredda e instabile di origine polare. Tuttavia, potrebbero esserci anche maggiori sconfinamenti della depressione islandese verso sud, con iniziali richiami caldi Subtropicali e successivi passaggi delle perturbazioni atlantiche. Ebbene, quelli appena illustrati, non sono solo gli indici che potrebbero interessarci per poter eleborare un'ipotetica tendenza a lungo termine; ad esempio, riveste un ingrediente fondamentale, anche la AO (ossia la Artic Oscillation), che indica la robustezza o la non robustezza del Vortice Polare, ampia depressione in quota sul Circolo Polare Artico, grande smistatore delle masse d'aria fresca d'Estate, molto fredda o gelida d'Inverno, verso le nostre latitudini. Ne torneremo a parlare più in là.
E' tutto. Vi ringrazio per l'attenzione.
Riccardo Cicchetti