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Azione cattolica Diocesi di Avezzano: noi stiamo dalla parte degli uomini scalzi

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AVEZZANO. Chiedere con forza i primi necessari cambiamenti delle politiche migratorie europee e globali; certezza di corridoi umanitari sicuri per vittime di guerre, catastrofi e dittature; accoglienza degna e rispettosa per tutti; chiusura e smantellamento di tutti i luoghi di concentrazione e detenzione dei migranti; creazione di un vero sistema unico di asilo in Europa superando il regolamento di Dublino. Queste le finalità della marcia “Dalla parte degli uomini scalzi”, promossa, ad Avezzano, dall’Azione Cattolica, in contemporanea con tante altre città italiane.

 

La marcia, in programma per venerdì 11, partirà alle 17 da piazza Matteotti, antistante la stazione ferroviaria e terminerà in piazza Risorgimento. Sarà una manifestazione senza colore politico, sociale o religioso e senza simboli di parte, ma con un unico grande manifesto che recita “dalla parte degli uomini scalzi” proprio perché la storia appartenga a loro e al camminare insieme.

 

«È arrivato il momento di decidere da che parte stare» scrivono gli organizzatori. «È vero che non ci sono soluzioni semplici e che ogni cosa in questo mondo è sempre più complessa. Ma per affrontare i cambiamenti epocali della storia è necessario avere una posizione, sapere quali sono le priorità per poter prendere delle scelte». «Noi» aggiungono «stiamo dalla parte degli uomini scalzi. Di chi ha bisogno di mettere il proprio corpo in pericolo per poter sperare di vivere o di sopravvivere. È difficile poterlo capire se non hai mai dovuto viverlo. Ma la migrazione assoluta richiede esattamente questo: spogliarsi completamente della propria identità per poter sperare di trovarne un’altra. Abbandonare tutto, mettere il proprio corpo e quello dei propri figli dentro ad una barca, ad un tir, ad un tunnel e sperare che arrivi integro al di là, in un ignoto che ti respinge, ma di cui tu hai bisogno».

 

«Sono questi» vanno avanti dall’Azione Cattolica «gli uomini scalzi del XXI secolo e noi stiamo con loro. Le loro ragioni possono essere coperte da decine di infamie, paure, minacce, ma è incivile e disumano non ascoltarle. La marcia degli uomini scalzi parte da queste ragioni e inizia un lungo cammino di civiltà. È l’inizio di un percorso di cambiamento che chiede a tutti gli uomini e le donne del mondo globale di capire che non è in alcun modo accettabile fermare e respingere chi è vittima di ingiustizie militari, religiose o economiche che siano. Non è pensabile fermare chi scappa dalle ingiustizie, al contrario aiutarli significa lottare contro quelle ingiustizie».

 

«Dare asilo a chi scappa dalle guerre» concludono «significa ripudiare la guerra e costruire la pace. Dare rifugio a chi scappa dalle discriminazioni religiose, etniche o di genere, significa lottare per i diritti e le libertà di tutte e tutti. Dare accoglienza a chi fugge dalla povertà, significa non accettare le sempre crescenti disuguaglianze economiche e promuovere una maggiore redistribuzione di ricchezze».

 

Per adesioni evento Facebook al link: https://www.facebook.com/events/1013846658667926/.