«Esposto sul Sindaco di Avezzano. Assenza di risposte sulla grave situazione economica-finanziaria del CAM Spa», questo l’oggetto dell’esposto indirizzato a Francesco Alecci, prefetto dell’Aquila, da Alberto Lamorgese, Alessandro Barbonetti, e Vincenzo “Pissino” Gallese, consiglieri comunali di Avezzano del Gruppo Partecipazione Popolare.
In casa PP la pazienza si è esaurita e i consiglieri coordinati da Sandro Stirpe hanno detto «Ora basta. Non siamo disponibili ad essere presi in giro dal Sindaco, non ci stiamo ad assistere inerti al dissanguamento dei nostri concittadini, già vessati da una tassazione locale inaccettabile in confronto ai servizi resi dal Comune. Se Di Pangrazio si rifiuta di dare conto dei suoi gravi errori sul CAM agli eletti dal popolo, dovrà rispondere al Prefetto dell'Aquila, al quale, stanchi delle basse tattiche elusive messe in atto dal Sindaco, siamo stati costretti ad inviare un esposto per fare finalmente chiarezza sui conti fallimentari del CAM, soprattutto per il rischio che da essi può derivare sia per le tasche dei cittadini che per le già esangui casse comunali».
I rapporti tra il Gruppo Partecipazione Popolare e Gianni Di Pangrazio erano entrati in crisi già da tempo ma le “non risposte” del sindaco alle cinque domande sulla sorte del Consorzio Acquedottistico Marsicano hanno decretato la frattura insanabile: «Il Sindaco è ormai un uomo in fuga dal suo ruolo e dalle sue responsabilità di primo cittadino e lo stato di degrado economico e civile della città di Avezzano lo sta purtroppo a dimostrare. Sono quasi tre mesi che tentiamo inutilmente di esercitare il nostro diritto/dovere all'informazione sulla delicatissima situazione del CAM, ma il Sindaco, che è pure Presidente del Comitato di Sorveglianza del CAM, non ha ritenuto di informare né noi, né tantomeno i cittadini sulla reale situazione del Consorzio Acquedottistico Marsicano (Consorzio Amministrato Male). Il CAM continua ad accumulare debiti su debiti, come dimostrano i drammatici dati del bilancio 2014, ed i cittadini di Avezzano corrono il serio rischio di essere chiamati a pagare di tasca propria i debiti del CAM. Una gestione che non si è dimostrata in grado di risanare la società, e che nei fatti appare poco tecnica e certamente molto politica. Il disastro del CAM è certificato dai numeri, ed i numeri sono numeri, ecco perché il Sindaco fugge e non risponde alle legittime domande dei Consiglieri: non sa che cosa dire, dato che l'autocritica non rientra nelle corde del suo carattere, incline ad una gestione della cosa pubblica non già autorevole bensì autoritaria».
La partita politica tra PP e Gianni Di Pangrazio si sta giocando sul campo del Cam con Lamorgese, Barbonetti e Gallese che non arretrano di un millimetro andando decisi all’attacco: «Mentre il CAM sprofonda, il Sindaco continua a giocare sulla pelle dei cittadini dando inizio alle manovre della piccola politica, finalizzate a sostituire l'attuale presidente con figura ancora più consona alle ambizioni Dipangraziane, senza alcun riguardo per il risanamento della società che, per il Sindaco, può evidentemente attendere».
E nell’Assemblea dei Soci del Cam, proprio il sindaco di Avezzano ha proposto di mantenere l’attuale sistema duale con la sostituzione di un membro del Comitato di Sorveglianza con un sindaco neoeletto. La decisione è stata comunque rinviata di un mese.
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