È morto l’orso Sandrino. Venne chiamato così in onore dell’allora Presidente della Repubblica, Sandro Pertini, quell’orsetto che nell’agosto del 1982 si aggirava spaurito nei boschi di Villavallelonga. A trovarlo fu un cacciatore del paese che segnalò subito la presenza del cucciolo alle Guardie del Parco.
Quando lo presero aveva pochi mesi di vita, pesava dieci chili ed era in evidente stato di denutrizione e disidratazione. Aveva febbre e diarrea, era debole e per questo era stato abbandonato al proprio destino dalla madre che molto probabilmente non era in grado di tirarlo su e aveva scelto di allevare i cuccioli più forti che avevano maggiori possibilità di crescere e sopravvivere.
Sandrino è morto alla veneranda età di 34 anni nel Centro Visita di Pescasseroli assistito dalle cure del veterinario, in quel Centro dove è cresciuto fino al 1999 quando fu trasferito nell’area faunistica di Villavallelonga per rimanervi fino al 23 dicembre del 2014.
Per tutta la sua vita in cattività è stato una vera celebrità e il testimonial più famoso del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Pochi mesi fa a Villavallelonga è stata trovata Morena, un cucciolo d’orso abbandonato come Sandrino ma stavolta il Pnalm sta cercando di reintrodurre l’animale in natura: «L’esperienza di Sandrino, con tutte le luci e le ombre legate ai diversi punti di vista, è stata molto importante per mettere a punto quelle procedure che hanno consentito al Parco di avviare il tentativo in atto con l’orsetta Morena, anch’essa trovata abbandonata sui monti del Parco, ma destinata ad un tentativo di rilascio in natura, evitandole cioè, oltre alla morte certa, anche la condanna ad una vita in cattività. Per questo, con un pizzico di fantasia e tanta passione per le storie a lieto fine, ci piace legare il destino di questi due animali: Sandrino se n’è andato quando “ha sentito” che il suo sacrificio era servito a salvare altri orsi».
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