Politica 08:00

Il Progetto Marsica, la Giunta tematica e le scatole cinesi

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Un Gruppo di lavoro politico-tecnico che entro sessanta giorni dovrà redigere un documento dettagliato e finalizzato ad individuare tempi, modi degli interventi e coperture finanziarie per le priorità strategiche della Marsica: questa la deliberazione della riunione della Giunta Regionale dell’Abruzzo tenutasi ad Avezzano a Villa Torlonia sul Progetto Marsica.

 

Partito nel settembre 2014 con la benedizione del presidente D’Alfonso, il Progetto Marsica era nato con lo scopo di individuare progetti immediatamente finanziabili come “ristoro” alla Marsica stessa per l’esclusione dagli aiuti di Stato (107.3.c) decisa dalla Regione. Da allora e per la prima volta nella storia recente del nostro territorio, un nutrito gruppo di sindaci marsicani ed esperti ha lavorato sodo producendo diversi progetti finanziabili con fondi europei, statali e regionali. L’elaborato prodotto è stato consegnato a D’Alfonso e ai Direttori regionali nel luglio del 2015.

 

Nella Giunta tematica ad Avezzano il governatore D’Alfonso ha elencato le priorità per la Marsica, alcune straconosciute, altre del tutto nuove: velocizzazione della ferrovia Pescara-Roma, Interporto merci, sistemazione idraulica del Fucino, Superstrada del Liri, Crab, banda larga e ultralarga, valorizzazione del complesso Torlonia.

 

Adesso però, a lavorare su queste priorità strategice, al “gruppone” dei sindaci subentra un gruppo di lavoro più ristretto e sembra quasi di aver aperto una scatola grande nella quale ce n’è una più piccola come nel famoso gioco cinese.

L’attenzione dedicata alla Marsica con la presenza della Giunta ad Avezzano è sicuramente un fatto fuori dalla consuetudine ma sessanta giorni passano presto e dopo natale, capodanno e la befana capiremo se dentro la seconda scatola ce ne sarà una terza tutta da scoprire o se la Regione metterà finalmente in campo progetti certi, concreti, finanziati, cantierabili e realizzabili in tempi non biblici.

Tutto questo non per eccesso di malafede o perché affetti dalla sindrome del “tutto e subito”, solo per avere quel famoso “ristoro” verso un territorio come quello marsicano dove troppi cittadini, famiglie e imprenditori da troppo tempo vivono quotidianamente difficoltà gravissime sempre più spesso insormontabili. Un territorio che contempla il distacco sempre maggiore con le zone costiere o a ridosso del mare rispetto a quelle interne, per questo non è poi così difficile tornare a chiamare la nostra Regione non più Abruzzo ma Abruzzi. Con buona pace pure dei giochi cinesi.

 

L. Sal.