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Coldiretti, le aziende agricole agli under40: piano di sviluppo e multifunzionalità

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AVEZZANO. Una superficie aziendale superiore di oltre il 54% alla media, un fatturato più elevato del 75% della media e il 50% di occupati in più per azienda. 

 

E’ il singolare identikit delle aziende agricole condotte da under 40 emerso questa mattina nel corso del incontro “L’agricoltura è futuro: il piano di sviluppo rurale e i giovani tra innovazione e multifunzionalità”, che, promosso da Coldiretti Giovani Impresa Teramo, si è svolto nel museo archeologico di Teramo, in una sala San Carlo straripante di giovani agricoltori arrivati da tutto Abruzzo per confrontarsi su presente e futuro di un settore dinamico e vitale intorno a cui gravitano oltre 25.300 under 40 (tra capi azienda e manodopera) e per scandagliare il Piano di sviluppo rurale che, recentemente approvato da Bruxelles, definirà gli interventi previsti in Abruzzo per l’agricoltura fino al 2020.

 

Un incontro con un ospite particolare: Maria Letizia Gardoni, 27 anni, marchigiana, delegata nazionale di Coldiretti Giovani Impresa, che, per la prima volta in Abruzzo, accompagnata dal segretario nazionale di Coldrietti Giovani Impresa Carmelo Troccoli, ha lanciato tanti spunti di riflessione in particolare sul ruolo che dovranno giocare i giovani agricoltori “pionieri e rivoluzionari impegnati nel costruire un mondo migliore” partendo da un settore considerato erroneamente tradizionale.

 

Da qui, dopo i saluti del sindaco Maurizio Brucchi e della Presidente di Coldiretti Teramo Silvana Verdecchia che rimarcato il forte impegno dell’organizzazione verso le esigenze delle imprese agricole, si sono succeduti gli interventi dei professori Dario Compagnone, preside di bioscienze e tecnologie agroalimentari, e di Paola Pittia, presidente del Corso di laurea in scienze e tecnologie alimentari alla presenza del direttore regionale di Coldiretti Alberto Bertinelli e del direttore provinciale di Coldiretti Teramo Massimiliano Volpone.

 

Ha invece illustrato nel dettaglio le novità del Piano di sviluppo rurale Fabio Di Pietro, responsabile Fondi strutturali Coldiretti Abruzzo, evidenziando che il Psr si basa su “un modello di impresa innovativa, giovane, multifunzionale e energicamente sostenibile” mentre l’assessore regionale Dino Pepe, che ha ribadito l’importanza strategica della programmazione dello sviluppo rurale annunciando che, a breve, verranno pubblicati i bandi su primo insediamento, investimenti e promozione e comunicando, tra le altre cose, la pubblicazione della graduatoria riferita all'assegnazione dei diritti di impianto dei vineti della Riserva Regionale, per un totale di 504 ettari, prioritariamente destinati ad under 40.

 

Propositivo, l’intervento del delegato regionale di Coldiretti Giovani Impresa, Pier Carmine Tilli: “Il Psr sarà lo strumento per creare una nuova generazione di agricoltori, allevatori, pescatori e pastori che non solo producono cibo Made in Italy ma proteggono la natura e l’ambiente e ogni giorno contribuiscono alla crescita economica, nonché alla difesa della cultura, della storia, della salute e in generale all’alta della qualità della vita – ha evidenziato Tilli -  Una nuova generazione di custodi del bello, buono e sano che si aggiungono agli oltre ventimila giovani abruzzesi che lavorano in agricoltura e che si impegnano ogni giorno per far apprezzare il nostro cibo, e non solo quello”. Ma Psr a parte, l’incontro di ieri è stato anche l’occasione per illustrare un recente sondaggio Coldiretti/Ixe’ sulla realtà dei giovani moderni, secondo cui il 57 per cento dei giovani oggi preferirebbe gestire un agriturismo piuttosto che lavorare in una multinazionale (18 per cento) o fare l’impiegato in banca (18 per cento). 

 

“La crescita del numero di giovani agricoltori è il frutto – ha detto Tilli - di un rinnovato interesse a trascorrere parte del proprio tempo a contatto con la natura. L’agricoltura è oggi una fonte di appagamento e soddisfazione personale poiché nel ritorno alla terra i giovani stanno cogliendo una straordinaria opportunità di sviluppo economico personale e collettivo. Oggi il 70 per cento delle imprese under 35 opera in attività che vanno dalla trasformazione aziendale dei prodotti alla vendita diretta, dalle fattorie didattiche agli agriasilo, ma anche dall’agricoltura sociale alla cura del paesaggio o alla produzione di energie rinnovabili. Il risultato è che le aziende agricole condotte da giovani sono più grandi, più strutturate e, oltre ad avere un più alto numero di dipendenti, detengono un fatturato più alto della media”. 

 

Redazione Avezzano Informa 


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