PESCASSEROLI. Nei giorni scorsi, lo staff del servizio scientifico e veterinario del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, unitamente al personale di sorveglianza, ha provveduto a rilasciare in natura l’orsetta Morena, dopo averla sottoposta ad un’attenta visita sanitaria, secondo quanto stabilito dalle linee guida per il rilascio, redatte in collaborazione con un pool di esperti nazionali ed internazionali, con il supporto dell’Ispra, l’Istituto per la protezione e la ricerca ambientale, e con il conforto dei consigli del John Beecham, che ha aiutato il Parco sin da agosto scorso, in questa difficile ed impegnativa operazione.
Già dall’ultima nevicata di fine novembre, Morena aveva iniziato a ridurre l’assunzione di cibo e a nascondersi nella tana anche per un intero giorno, segno che il suo metabolismo stava rallentando in vista del letargo, per cui si è deciso per il suo rilascio, anche in considerazione delle altre variabili in gioco, tante e non sempre prevedibili, tra cui le condizioni climatiche e i siti di rilascio. Questi ultimi sono stati individuati sulla scorta di una serie di elementi oggettivi tra i quali: potenziali siti di svernamento, bassa densità umana, presenza di acqua e adeguate risorse trofiche disponibili, bassa densità di orsi maschi adulti e non ultimo, in ordine di importanza, la distanza dai centri abitati e dalle attività antropiche.
«Con lo stesso presupposto con cui abbiamo prelevato Morena a fine maggio scorso, quello cioè di dare una chance di sopravvivenza ad una femmina di orso bruno marsicano, ora l’abbiamo restituita alla natura» spiega il direttore del Pnalm Dario Febbo. «La scelta del tempo e del sito di rilascio» prosegue «dipendevano, a parere degli esperti, soprattutto dal peso e dai comportamenti. Per quanto riguarda il peso, l’orsetta aveva superato i 40 kg, per cui si era tranquilli, mentre per gli aspetti comportamentali, non si voleva che la vista dei custodi, quasi quotidiana, potesse determinare un’abituazione».
«L’operazione di rilascio» aggiunge poi «è stata eseguita con la cura e la riservatezza del caso, dettate da ragioni di sicurezza. Con la stessa riservatezza, ora Morena sarà seguita grazie al radiocollare satellitare di cui è stata munita prima del rilascio, così da avere in tempo reale informazioni sulle sue attività».
«Il Parco» afferma il presidente Antonio Carrara «ringrazia il Corpo Forestale dello Stato per il supporto logistico fornito in questi mesi e tutti coloro che, a vario titolo, hanno lavorato e collaborato all’operazione di recupero dell’orsetta: il direttore e il personale del Parco, il referente scientifico, professor Boitani, il dottor Genovesi di Ispra, tutti gli esperti nazionali e internazionali consultati e che hanno condiviso le linee guida elaborate. È la dimostrazione che quando le Istituzioni collaborano, si possono ottenere buoni risultati».
«Un ringraziamento particolare» conclude Carrara «al dottor Beecham che ieri ci ha fatto pervenire questo messaggio: “Complimenti! Avete fatto un ottimo lavoro con Morena. Adesso tocca a lei sfruttare al meglio l’opportunità di vivere libera in natura. Nelle foto si vede che sta molto bene. Aspetto con ansia gli aggiornamenti. Ricordate che avete fatto tutto il possibile e le avete dato una vera opportunità di successo in natura. Non tutti i rilasci hanno successo, però potete prendervi il merito di averla sostenuta con forza e averle dato questa possibilità, indipendentemente da come andrà a finire”».
Redazione Avezzano Informa