AVEZZANO. «Collochiamoci dentro un anno che dovrà segnare una pagina alternativa del libro delle nostre biografie personali e comunitarie». Questo l’invito del vescovo dei Marsi, Monsignor Pietro Santoro, nel giorno dell’apertura della Porta Santa della Cattedrale di Avezzano per l’anno giubilare della misericordia. «Abbiamo attraversato la Porta Santa della nostra Cattedrale» ha spiegato il vescovo «e con essa abbiamo attraversato i cardini arrugginiti delle nostre porte interiori».
Oltre duemila i fedeli arrivati da tutta la Marsica per prendere parte al Giubileo straordinario voluto da Papa Francesco e aperto dallo stesso pontefice lo scorso 8 dicembre nella Basilica di San Pietro a Roma.
Durante la celebrazione in Cattedrale, avvenuta al termine di una processione iniziata nella chiesa dell’istituto Don Orione, Monsignor Santoro ha esortato a scardinare le porte blindate del proprio cuore, dell’autocertificazione, dell’autoassoluzione, delle cattedre. «La porta blindata di una società dove si allarga la forbice tra chi ha e chi non ha» ha incalzato nel corso della sua intensa omelia «tra chi ha un lavoro e chi ha smesso di cercarlo. Le porte blindate generano la tristezza e cancellano la gioia della vita. Chi odia, chi non perdona è sempre una persona triste, anche se ha un sorriso stampato in faccia che, in realtà è come un fondotinta spalmato sul viso».
Poi un pensiero alle stragi dei migranti perché, ha ricordato, proprio mentre il Papa apriva la Porta Santa a San Pietro, nell’Egeo avveniva l’ennesimo incidente in mare, in cui hanno perso la vita altri bambini. «Quest’anno santo» ha continuato il vescovo «è un cammino, una spinta missionaria, perché dovunque c’è una persona, là la chiesa è chiamata a raggiungerla».
Monsignor Santoro non ha mancato di far riferimento anche alle dinamiche proprie della chiesa: «La chiesa al suo interno, se non vive di misericordia, come potrà essere missionaria di misericordia? Ci deve allora essere misericordia nel popolo di Dio» ha affermato «tra laici e sacerdoti, tra sacerdoti e vescovi, misericordia nelle famiglie, perché la misericordia donata genera un amore stabile».
Al termine della celebrazione, il vescovo ha voluto ringraziare i sacerdoti, le autorità - erano infatti presenti i rappresentanti delle istituzioni regionali, provinciali e molti sindaci dei comuni marsicani - e, soprattutto, le forze dell’ordine che hanno coordinato la sicurezza dell’evento, con un gran numero di agenti presenti lungo tutto il percorso della processione e nella stessa piazza Risorgimento.
Dopo la porta della Cattedrale di Avezzano, abbellita per l’occasione con delle formelle bronzee raffiguranti le opere di misericordia, eseguite dal maestro Francesco Marcangeli, Monsignor Santoro aprirà quelle della Concattedrale di Pescina (20 dicembre), del Santuario della Madonna dell’Oriente a Tagliacozzo (27 dicembre), della Basilica dei Santi Cesidio e Rufino a Trasacco (3 gennaio), del Santuario di Maria Santissima di Pietraquaria (17 gennaio).
Maria Caterina De Blasis