Dopo vari traslochi il Polo Formativo, dove si tengono le lezioni del corso di Laurea in Infermieristica, identificato dall’Università degli Studi dell’Aquila come “CANALE 2”, nel 2010 sembrava aver trovato un po’ di tranquillità, grazie all'allora sindaco Antonello Floris il quale fece terminare i lavori di una ala della scuola Marini in via Bolzano concedendola, attraverso un simbolico contratto d’affitto, alla ASL per garantire il normale svolgimento dei corsi di Laurea in Infermieristica, Fisioterapia e un Master di Coordinamento delle Professioni Sanitarie Tecniche e Riabilitative, oltre ai corsi aziendali di Operatore Socio Sanitario, corsi ECM, ecc ecc».
Da qui le note dolenti denunciate da Partecipazione Popolare: «Purtroppo il 31 dicembre 2015, nel pieno delle attività didattiche dell'accademia è scaduto il citato contratto di fitto e il sindaco, nonostante più volte sollecitato dal gruppo di Partecipazione Popolare al fine di evitare disagi agli studenti, decide di non decidere e così il Polo Universitario è costretto a trovare una diversa soluzione. Bastava una semplice proroga di tre mesi, ovvero per il tempo necessario alla ultimazione dei lavori di adeguamento della nuova sede individuata nel contesto del centro polio e si sarebbe evitato tutto il disagio agli studenti che saranno costretti ad effettuare due traslochi in pochi mesi e con un aggravio di costi inutili. Il sindaco nel giugno 2015 aveva dato ampie rassicurazioni sulla sistemazione degli studenti in modo tale da evitare di arrecare loro disagi durante l'anno accademico, ma così non è stato».
Il gruppo consigliare di Partecipazione Popolare quindi «ha chiesto di nuovo al sindaco di concedere al Polo universitario una proroga per il tempo necessario all'espletamento dei lavori ma la risposta è stata negativa adducendo che il problema è dell’azienda ASL1 e quindi lui non ne vuole sapere, vergogna!!!!
Per tutti questi motivi ci faremo promotori di una interrogazione in Consiglio comunale al fine di avere risposte in merito al mancato rinnovo e del conseguente inevitabile sperpero di denaro pubblico».
Direttore