Di sicuro non ci sono scorie radioattive, bombe petrolchimiche, fusti di acidi allucinogeni o rifiuti tossici sotterrati nella cava “Le Grottelle” di Collelongo. E di questi tempi nella Marsica è già una notizia da prendere con un sorriso.
La questione è molto semplice: in quella zona della Vallelonga c’è una cava di materiale inerte, è andata ad esaurimento e adesso bisogna riempirla (o ritombarla come dicono quelli del mestiere) come prescritto dalla legge.
Da qui la minoranza consiliare in Comune ha fatto un cavallo di battaglia il fatto stesso che si sia tentato di adempiere alle prescrizioni di legge prendendosi il merito per il fatto che ormai da tempo gli scarichi nella cava sono cessati. Paventando per mesi chissà quali conseguenze sui cittadini della valle.
Ma le cose non stanno proprio così visto l’intervento di Rosanna Salucci, il sindaco di Collelongo che fin dall’insediamento, insieme alla sua maggioranza, ha seguito passo passo quelle vicende e che adesso si trova a dire: «La minoranza ha prodotto solo un cumulo di chiacchiere. Vende fumo perché non fa che imprecisioni su una situazione estremamente delicata, strumentalizza una vicenda che si presta, per sua natura, ad essere usata per accaparrare facile consenso».
L’intervento del primo cittadino suona la sveglia a quelle persone che dimostrano di avere poca attenzione o memoria corta: «Occorre fare chiarezza. Il progetto di ritombamento della cava, mediante l’utilizzo di rifiuti non pericolosi, fanghi da industria cartaria in miscela con il terreno, è stato presentato dalla ditta proprietaria della cava e successivamente autorizzato dalla Regione Abruzzo – Ufficio Attività Estrattive – con D.G.R. n. D18/12/11 del 04.02.2014. La Provincia dell’Aquila, settore Ambiente e Urbanistica, a fine luglio 2015, dopo aver acquisito dalla ditta la polizza fideiussoria a garanzia del regolare svolgimento dell’attività, ha autorizzato gli scarichi.
La maggioranza consiliare, nell’interesse dei cittadini, per monitorare al meglio l’attività di recupero ambientale in corso e garantirne il regolare e legittimo svolgimento, si è attivata tempestivamente con azioni concrete ed ha avuto da subito il polso della situazione».
E qui l’elenco delle azioni puntuali messe in atto dal Comune : «Il 10 settembre 2015 abbiamo tenuto un tavolo tecnico con i funzionari del settore Ambiente, Servizio gestione rifiuti e tutela del suolo della Provincia dell’Aquila, con il comandante del Corpo Forestale dello stato, della Polizia provinciale e della Polizia Locale; l’11 settembre 2015 abbiamo richiesto un rapporto di servizio alla Polizia Locale sull’attività di ritombamento, rimesso in pari data, richiesta prot. 3609/2015; il 29 settembre 2015 abbiamo tenuto un Consiglio Comunale straordinario, richiesto dalla minoranza, ove si è illustrato il progetto di ripristino ambientale e l’iter burocratico seguito per il rilascio delle relative autorizzazioni; il 19 ottobre 2015 abbiamo richiesto al Corpo Forestale dello Stato ed alla Polizia Provinciale di eseguire i controlli e rimettere rapporto di servizio sull’attività effettuata, richiesta prot. 4071/2015; il 9 novembre 2015 abbiamo richiesto al Distretto Provinciale dell’Arta di eseguire un controllo con analisi del rifiuto conferito, richiesta prot. 4348/2015».
Dopo tutti i controlli eseguiti, il sindaco fa sapere che «sono emerse irregolarità tali che il settore Ambiente e Urbanistica della Provincia di L’Aquila, in data 12 gennaio 2016, ha emesso il provvedimento di divieto di prosecuzione dell’attività ed ordinato la bonifica dell’area entro sei mesi dalla notifica dello stesso. La ditta sta presentando memorie difensive avverso tale provvedimento ed è nei termini per ricorrere alla magistratura».
Per questi motivi non ci sta il primo cittadino a far passare messaggi sbagliati o allarmanti e quindi chiama in causa l’opposizione in Consiglio: «In questi mesi la minoranza ha fatto solo tante chiacchiere, ha informato la Procura della Repubblica senza nessun documento o referto che supportasse e giustificasse tale iniziativa, ha procurato psicosi ingiustificate nella cittadinanza.
Il Sindaco e la maggioranza attiva del Comune di Collelongo hanno invece agito con azioni improntate alla concretezza ed al rigore che tale delicata situazione merita. Ai cittadini è stata data puntuale informazione su quanto si stava facendo.
La Minoranza consigliare continua invece in un’azione insensata di disinformazione e delegittimazione alimentando la cultura del sospetto e perseverando in un comportamento censurabile sotto ogni punto di vista che non trova eguali nella storia del Comune che mi onoro di amministrare».
Redazione AvezzanoInforma