Attualità 18:27

Venti polverosi, piogge e neve "rossa" sui monti marsicani

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Piove sangue? Da appassionato di Meteorologia, cerco di sfatare una cosiddetta "meteo curiosità".


In queste ultime ore, come illustratovi, sarà probabile assistere, sui cucuzzoli delle nostre montagne, al fenomeno della "neve gialla", il quale si può verificare durante i mesi invernali e ad inizio Primavera, quando una depressione afro-mediterranea generata da una saccatura d'aria fresca e instabile di matrice nord-atlantica, richiama intense e miti correnti di Scirocco, in grado di trasportare nell'atmosfera delle nostre medie latitudini, un quantitativo enorme di polveri o di sabbia finissima sahariana. In maniera sorprendente, la neve al suolo e la pioggia caduta divengono o assumono tonalità rosse che, per quanto riguarda la "pioggia gialla", si manifestano attraverso le polveri che si depositano sulle automobili. Quando nella Troposfera (prima fetta dell'atmosfera), sono presenti alcuni organismi cellulari, come dicevo inizialmente, la tonalità assume colori decisamente rossastri. In effetti, all'interno dell'atmosfera, le intense correnti ascensionali delle nubi cumulonembi o temporalesche, possono trasportare una massa di organismi maggiori e possono nascere in essa organismi ascrivibili alla classe delle alghe verdi. I carotenoidi, tra cui l'astasantina o astaxantina, un pigmento di colore rosso che, grazie all'esposizione a una forte radiazione luminosa, funge da antiossidante, facendo assumere all'alga un colore rossatro, esattamente come avviene nelle foglie degli alberi durante l'Autunno, può far divenire l'alga o batterio di colore rossastro. Essa, andando a costituire i nuclei di condensazione nelle nuvole, si manifesta all'interno delle goccioline d'acqua e dei cristalli di ghiaccio mediante la condensazione e la sublimazione del vapore acqueo in essi, ed è in grado di dare luogo a precipitazioni piovose rosse o nevose rossastre, queste ultime ad alta quota. Il fenomeno, però, è tipico anche delle aree polari, ove, i raggi UVA, consentono la genesi di tale carotenoide (astaxantina) che rende rossastri tali microrganismi nella medio-bassa atmosfera. A volte, tale raro evento meteorologico, può colpire inaspettatamente alcuni paesi del Sud America, quale ad esempio la Columbia, ove sono già state svelate le cause di quella che gli abitanti hanno chiamato "pioggia di sangue", attribuibile alle intense correnti ascensionali dei cumulonembi, le quali, come detto prima, riescono a sollevare le alghe rosse o materiale organico, all'interno delle nuvole. Il fenomeno della neve gialla, si verifica quando, le depressioni mediterranee, come ad esempio l'area perturbata che ci interesserà entro la giornata di mercoledì 23 Marzo, sono davvero molto rapide e quindi scarsamente recalcintranti e riescono a dare luogo solo a veloci fasi di maltempo, traslando molto rapidamente verso sud-est, ove, in tal caso, il vortice depressionario avrà a disposizione una massa d'aria fredda che richiamerà dall'Europa nord-orientale, attraverso i venti di Bora (alto Adriatico) e di Grecale (medio-basso Adriatico e Ionio) che, accompagnando masse d'aria fredda e particolarmente fredda in quota di origine artico-marittima, permetteranno ai nuclei di condensazione delle masse d'aria ascendenti in espansione e in raffreddamento, quindi alla condensazione delle nubi, di trasformarsi quasi interamente in sublimazione, per via dell'ambiente più freddo nelle quali saranno successivamente immerse le nuvole cumuliformi e nembostrati. Le gocce di pioggia nate intorno ai finissimi granelli di sabbia, scaricheranno gran parte delle polveri giallastre verso il basso, ma quando queste ultime si trasformeranno repentinamente in cristalli di ghiaccio, le polveri si raduneranno in essi che, raggiungendo quote alte/successivamente medie senza sciogliersi, per via di un abbassamento dello zero termico, permettono alla neve gialla di imbiancare il suolo montano e di fare assumere un colore abbastanza raro e inconsueto al manto nevoso, fenomeno verificabile anche sulle Alpi, quando i cristalli di ghiaccio, formandosi in neve, iniziano a collaborare soprattutto con la radiazione solare che penetra timidamente attraverso le nubi.
Riccardo Cicchetti

 


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