Attualità 13:20

Il barbiere-pittore a 1500 metri: Carmine Di Pietro dalla Barber Gallery ai Prati Sant’Elia

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COLLELONGO – Se barbiere prestato alla pittura o viceversa, Carmine Di Pietro è un artista vero in tutti e due i campi. Che maneggi pettine e forbici o colori e pennelli sulla tela, Di Pietro riesce a ottenere risultati davvero pregevoli.

 

Il creativo avezzanese è diventato da anni il punto di riferimento per molti giovani della città e della  Marsica che vogliono tendenza nei capelli o disegni sulla barba. Dallo scorso settembre poi, è  riuscito a coronare il suo sogno: ha trasformato il laboratorio di via Palermo ad Avezzano in una Barber Gallery.

 

In Penny Lane there is a barber showing photographs, of every head he’s had the pleasure to know…”, comincia così Penny Lane, una delle canzoni più belle dei Beatles. A differenza di quel barbiere di Liverpool che mostrava le fotografie di tutte le teste che aveva avuto il piacere di conoscere, Carmine Di Pietro mette in mostra quadri suoi e di altri artisti e mentre le forbici tagliano i capelli si chiacchiera tranquillamente di bellezza a tutto tondo.

 

Di Pietro ha esposto le sue opere anche all’Expo milanese ma non aveva mai pensato a una personale in alta quota dove, tra rocce e faggi ti capita di incontrare un cavalletto con sopra un quadro o lo stesso pittore all’opera su una tela.

 

L’occasione gli è stata data da “La Rapela”, l’associazione collelonghese degli amanti della montagna, nella tradizionale Festa della Neve ai Prati Sant’Elia. Certo, visto l’inverno avaro di precipitazioni, la neve è stata l’unica a mancare l’appuntamento ma per il resto gli ingredienti classici c’erano tutti.

 

Dopo la passeggiata mattutina di otto chilometri insieme a Mauro Grande e all’avvocato Leonardo Casciere, due vere e proprie guide appenniniche che conoscono quelle montagne palmo a palmo, il pranzo al rifugio Sant’Elia. Si sa, in montagna qualsiasi cosa mangi sa di buono ma gli gnocchetti con ceci e le salsicce arrosto preparate dagli chef di giornata Fernando Cesta e Joe Cianfarani erano davvero d’eccezione inserite in un’organizzazione e una logistica perfette curate da Rocco Mancini e dal consigliere comunale Armando Sucapane.

 

Nel dopo pranzo un altro classico dello stare insieme in montagna: in molti hanno tirato fuori il liquore digestivo fatto in casa con le proprie mani cercando approvazione. Quest’anno la palma di miglior digestivo è andata al liquore di Giuseppe Venettacci: ricetta assolutamente top secret e la curiosità è rimasta tale ma in molti hanno scommesso che la materia prima è una pianta anch’essa di alta quota. 

 

Alessandro Grande, il prossimo presidente del gruppo “La Rapela”, è già proiettato verso gli appuntamenti montanari della primavera: «Ne abbiamo in programma diversi, qui a Sant’Elia è andato tutto come volevamo anche se per la neve ci rifaremo il prossimo anno. Stavolta poi, la presenza di Carmine Di Pietro con le sue opere ha fuso insieme la bellezza naturalistica di queste montagne con la bellezza creata dalla mano del pittore. Per Carmine è già pronta la tessera onoraria de “La Rapela”».

 

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