AVEZZANO. L’assessore Roberto Verdecchia ha mentito e, con il colpevole silenzio del sindaco Giovanni Di Pangrazio, ha pubblicamente sostenuto che la Regione Abruzzo non ha mai coinvolto il Comune per il rilascio dell’autorizzazione necessaria all’impianto di trattamento di rifiuti della Sa.Ste. Mistifica la realtà a danno dei cittadini e per questo deve immediatamente dimettersi. Questa la posizione del Movimento 5 stelle di Avezzano che, attraverso il suo portavoce Giorgio Fedele, è andata dritta al punto con l’assessore all’ambiente del Comune di Avezzano.
Verdecchia e Di Pangrazio sono quindi accusati dai grillini di non aver preso parte alla conferenza dei servizi convocata dalla Regione Abruzzo, permettendo così che l’impianto fosse approvato.
Con l’aiuto del consigliere regionale Gianluca Ranieri, i Cinque Stelle hanno quindi interrogato direttamente il dirigente della Regione Abruzzo che ha coordinato il rilascio dell’autorizzazione, il quale ha confermato che il Comune di Avezzano era a conoscenza del progetto, avendo a disposizione tutta la documentazione, non ha mai preso parte alle conferenze indette dalla Regione e, pur essendo stato esortato più volte, non si è mai espresso contro il rilascio dell’autorizzazione.
Verdecchia, dal canto suo, rispedisce le accuse al M5S e definisce Fedele “portacroce” più che “portavoce” di un partito allo sbando che non sa più come attirare l’attenzione. L’assessore risponde quindi ai pentastellati sostenendo di non essere stato a guardare, ma di aver già dato mandato a due legali, per l’espletamento del ricorso all’autorità preposta. «In questo modo» spiega «puntiamo a sconfessare non solo l’operato della Regione, ma anche l’azione nei confronti dei pareri rilasciati da parte di altre amministrazioni, quali Arta Abruzzo e Asl 1, settore igienico sanitario, che, come in altri casi, pur avendo ravvisato criticità, non ne hanno mai evidenziato preoccupazioni in tema di inquinamento acustico, ambientale delle falde acquifere e delle acque di trattamento, omettendo altresì la presenza di un asilo d’infanzia alla distanza di meno di 2 km, circostanze che ad oggi consentono di scongiurare l’insediamento produttivo Powercrop».
Come ricordato dallo stesso Verdecchia il Comune sapeva dell’insediamento dell’impianto dal luglio del 2009, quando la società aveva proposto il suo insediamento ad Avezzano. «Nel 2011» afferma l’assessore ricostruendo l’iter «il comitato di coordinamento regionale aveva espresso parere favorevole all’esclusione della procedura di valutazione di impatto ambientale, fissando solamente le prescrizioni, una circostanza che per chi conosce il codice dell’ambiente e non di certo per l’aspirante candidato sindaco Fedele e per il consigliere regionale Ranieri, tarpava le ali sia alla vecchia amministrazione che a quella attuale, in quanto bypassava il cosiddetto Via attraverso la conferenza di servizi semplificata a favore dell’Aia, l’autorizzazione integrativa ambientale. Di qui, si proseguiva attraverso le conferenze di servizi a livello regionale in data 7 febbraio 2013 e 16 giugno 2015, quest’ultima quando il sottoscritto non era di certo assessore all’ambiente; il tutto aveva facile gioco in quanto, in relazione allo sclassificamento della procedura avvenuta in tempi non sospetti, il Comune di Avezzano, sia con il secondo mandato di Floris che con quello attuale di Di Pangrazio, non aveva alcuna possibilità di poter incidere. Invece, il tuttologo che è alla “solerte” opposizione in Consiglio regionale, ben poteva rendersi conto di quello che si stava verificando, ovvero un insediamento produttivo con un trattamento di rifiuti speciali e pericolosi, con una potenzialità annuale di 20.135 tonnellate, pari a 67 tonnellate giornaliere».
Una battaglia senza sconti quella tra i pentastellati e l’assessore all’ambiente che non solo rispedisce le accuse al mittente, ma lancia anche un laconico interrogativo: «Chissà se la vecchia politica che lega il portavoce pentastellato non sia proprio quella a cui lui stesso appartiene per legami di sangue?!».
Redazione Avezzano Informa