La difficile situazione della Vesuvius di Avezzano vedrà una nuova “puntanta” il prossimo 4 luglio quando al Ministero dello Sviluppo Economico di Roma torneranno a incontrarsi le parti per mettere un altro tassello sul futuro dello stabilimento e soprattutto degli 83 lavoratori.
Aspettando quella data, i dipendenti del Vulcano hanno organizzato una cena per serrare le fila in uno chalet di Strada 14 alla quale hanno partecipato anche Filippo Piccone, Lorenzo Berardinetti e l’onnipresenzialista Stefania Pezzopane.
Assente giustificato Giovanni Lolli per impegni da campagna elettorale, i “vesuvini” si sono ritrovati in 75 per riaffermare la volontà di tenersi il proprio lavoro insieme ai sindacalisti Trasatti, Marrelli e Fontana e agli Rsu di stabilimento Emiliano Di Salvatore, Fabrizio Iacoboni e Augusto Barile.
Un menù di tutto riguardo per i commensali che sono passati con sapienza dal forno di cottura delle piastre per la colata dell’acciaio alla brace per arrostire dei bei pezzi di pecora rigorosamente marsicana, comprata direttamente da un allevatore di Tagliacozzo. Una bella serata non c’è che dire, passata con quell’allegria che almeno per poche ore è riuscita a far dimenticare i dubbi pesanti sul proprio futuro grazie anche agli improvvisati cantanti da karaoke. O almeno da quei fortunati che sono riusciti a strappare il microfono dalle mani della senatrice Pezzopane.
Tra gli assenti ingiustificati spiccavano le fave, il direttore di stabilimento, i sindaci dei paesi nei quali vivono i lavoratori e tutta la politica avezzanese a partire dai fratelli Gianni e Giuseppe Di Pangrazio che pure in fatto di fave ne dovrebbero sapere qualcosa visto che sono di Paterno. Magari non sono stati nemmeno invitati ma se durante l’occupazione della fabbrica non riuscirono a trovare 10 minuti per portare almeno la solidarietà ai lavoratori in lotta, poi quelli è difficile che ti invitano a cena.
Direttore