L’asticella dell’attenzione sulla situazione degli 83 lavoratori della Vesuvius di Avezzano si è alzata arricchendosi di un nuovo capitolo: Tv2000, la televisione della Conferenza Episcopale Italiana, ha prodotto un servizio con il giornalista Vito D’Ettorre davanti ai cancelli della fabbrica.
A fare gli onori di casa, oltre alle maestranze del Vulcano e ai rappresentanti sindacali, c’erano il Vescovo dei Marsi Pietro Santoro, il sindaco di Avezzano Gianni Di Pangrazio e Giuseppe Di Pangrazio, Presidente del Consiglio Regionale dell’Abruzzo.
Monsignor Santoro non è nuovo nel prendere posizioni decise quando si tratta della difesa del lavoro, anche stavolta non si è smentito tuonando contro l’immoralità della finanza moderna orientata solo all’aumento del capitale a danno dei lavoratori e delle loro famiglie. Alla loro prima volta tra i “vesuvini” invece, i fratelli Di Pangrazio hanno assunto degli impegni precisi come testimoniato da Augusto Barile, uno dei sindacalisti di fabbrica: «Il sindaco di Avezzano ha parlato di scippo di un’altra fabbrica del nucleo industriale che penalizzerà ulteriormente l’economia marsicana e ha preso l’impegno insieme ai sindacati di seguire la vertenza in prima persona mentre il Presidente del Consiglio ha garantito che la prossima Giunta regionale riconoscerà la Marsica come territorio di crisi industriale e saranno disponibili i fondi Par e Fas come incentivo alle imprese».
Vedremo. Comunque il prossimo 4 luglio ci sarà l’incontro tra le parti al Mise e forse da lì ne potremo sapere di più sulla sorte dello stabilimento e degli 83. Certo, avere l’attenzione da parte del Vaticano non può non fare piacere, anche perché una “benedizione” di quel tipo sa tanto di buon viatico e protezione dall’alto. Anzi, dall’altissimo.
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