Riceviamo e pubblichiamo la lettera inviataci da Don Aldo Antonelli con le sue riflessioni sull’assassinio di Padre Jacques Hamel a Saint-Etienne-du Rouvray in Normandia. Una presa di posizione netta come del resto ci ha abituati Don Aldo, una riflessione di un prete che si sforza sempre di tenere la barra a dritta:
«Non succederà, ma se dovesse accadere di restare ammazzato da chicchessia, per favore, vi prego, non uccidetemi una seconda volta.
Se dovessi essere sgozzato o decapitato o sventrato da un delirante di “Allah Akbar!”, vi prego, per favore, non uccidetemi due volte: non confondete l’Isis con l’Islam.
E se il mio uccisore dovesse essere un negro o un emigrato, vi prego, per favore, davanti alla mia bara non uccidete anche la mia memoria: non confondete il delinquente con l’emigrante.
Al mio funerale non voglio i maestri dell’imbroglio, i fabbricatori d’odio, coloro che investono sulle paure e coloro che fanno carriera sulle disgrazie altrui.
Morirei una seconda volta.
E questa volta per davvero!
P.S.
Dimenticavo.
Dovessi morire per mano di un qualsiasi assassino vorrei il silenzio stampa.
In fondo, a morire sarei solo io.
Non voglio prestarmi, nemmeno da morto, a questo gioco osceno che va in onda quotidianamente a reti unificate: quello di far credere che il nostro nemico sia l’Islam e non il terrorismo quotidiano e permanente di una finanza che affama, di un mercato che desertifica e di una politica nullafacente.
E le cui vittime sono milioni e milioni. Non esclusi gli stessi terroristi».
Redazione AvezzanoInfoma