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No alla “divano-felicità”: i giovani di ritorno dalla Gmg di Cracovia pronti a “incendiare l’Italia”

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CRACOVIA. Ci sono delle emozioni che si possono solo provare e non si riescono a spiegare, esperienze che possono essere solo vissute e difficilmente si riesce a tradurle in parole. Tra queste ci sono, senza dubbio, i momenti trascorsi alla XXXI Giornata Mondiale della Gioventù a Cracovia.

 

L’incontro dei giovani cattolici di tutto il mondo con Papa Francesco ha visto riuniti in Polonia oltre 2 milioni di ragazzi, 100mila gli italiani, il gruppo più numeroso dopo quello dei padroni di casa. Forte e diretto il messaggio affidato loro nella messa degli italiani dal Cardinale Angelo Bagnasco, presidente della CEI. «Incendiate il nostro bel Paese con il coraggio, la fiducia e l’impegno generoso dei vostri servizi» ha esortato Bagnasco, sottolineando come i giovani siano l’unica soluzione alla barbarie degli ultimi mesi. «Qualcuno potrà dire che siete l’entusiasmo di qualche giorno» ha aggiunto poi «ma noi pastori sappiamo che siete una forza permanente. Siete la risposta a questa valanga di odio e di violenza».

 

Inequivocabili anche i messaggi del Pontefice che ha invitato i giovani a rispondere a questo mondo in guerra con la fraternità, la fratellanza, la comunione. «Non vogliamo vincere l’odio con più odio» ha affermato durante la veglia del sabato sera «vincere la violenza con più violenza, vincere il terrore con più terrore». E poi lo slogan che tanto ha colpito i presenti, quello della paralisi della “divano-felicità” che porta a credere che per essere felici si abbia bisogno di un buon divano che aiuti a stare comodi, tranquilli, ben sicuri. «Una paralisi silenziosa che può rovinare di più la gioventù che a poco a poco si può ritrovare addormentata, imbambolata, intontita». Questa la preoccupazione di Papa Francesco che ha allora invocato la risposta dei ragazzi spingendoli a cambiare il loro divano con un paio di scarpe che aiutino a camminare «su strade mai sognate e nemmeno pensate, su strade che possano aprire nuovi orizzonti, capaci di contagiare gioia, quella gioia che nasce dall’amore di Dio, la gioia che lascia nel cuore ogni gesto, ogni atteggiamento di misericordia e che insegna a incontrare Dio nell’affamato, nell’assetato nel nudo, nel malato, nell’amico che è finito male, nel detenuto, nel profugo e nel migrante, nel vicino che è solo».

 

L’esperienza degli italiani alla GMG di Cracovia si è purtroppo conclusa con una triste notizia di cronaca. La 19enne romana Susanna Rufi ha infatti perso la vita in un ospedale di Vienna, al rientro dalla Polonia, a causa di una meningite fulminante. Per migliaia di ragazzi, tra cui anche i pellegrini della Valle Roveto, che hanno vissuto l’esperienza polacca insieme al loro Vescovo Gerardo Antonazzo, della diocesi di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo, è scattata la profilassi anti meningococco. Durante la loro sosta a Udine sono stati quindi sottoposti a cure antibiotiche anche se, fortunatamente, nessuno di loro ha manifestato sintomi riconducibili all’infezione.

 

Maria Caterina De Blasis