ORTUCCHIO. Rimarranno aperti fino al 21 agosto i cancelli del Castello Piccolomini di Ortucchio, grazie all’associazione culturale “Quelli di Archippe” che da sei anni gestisce la fortezza marsicana.
Aperture mattutine dalle 10:00 alle 12:30, pomeridiane (16:00-19:30) e serali (21:30-23:00) assicureranno la possibilità di godere del panorama della Valle del Fucino dall’alto delle mura fortificate.
Il Castello di Ortucchio offre ai visitatori l’occasione di approfondire la conoscenza della storia locale a partire dalla documentazione relativa alle mostre ospitate nella struttura, quella fotografica “I tesori di San Rocco e Sant’Orante”, organizzata in occasione dei 100 anni dal tragico evento del terremoto del 1915, ad esempio, vede protagonisti gli arredi sacri, un tempo ospitati nelle due chiese del paese che furono gravemente danneggiate dal sisma. Tra le opere spiccano in particolare quelle legate alla scuola sulmonese del XV-XVI sec. e soprattutto all’artista Giovanni da Sulmona. Oggi i lavori lignei sono ospitati nel Museo Civico di Sulmona e il loro stato di conservazione ne sconsiglia lo spostamento. Per dare ai cittadini e ai visitatori del Castello Piccolomini di Ortucchio la possibilità di ammirarli, l’Associazione, in collaborazione con la Soprintendenza Beni Artistici e Paesaggio dell’Abruzzo, ha deciso di riprodurli fotograficamente e a grandezza naturale.
Fu Jacovella, ultima e sfortunata discendente dei Conti di Celano, a sostenere e rilanciare intorno alla metà del 1400 il culto di Sant’Orante con offerte che comprendevano la maggior parte delle opere protagoniste della mostra, che oggi vengono riproposte al pubblico nella fortezza ortucchiese, ricostruita da Antonio Piccolomini nel 1488.
All’interno del Castello si trovano inoltre la documentazione e le informazioni relative alle mostre “Ortucchio. Alle origini della storia”, dedicata alle scoperte archeologiche preistoriche avvenute nel territorio, e “Dal canale di Ortucchio alla necropoli romana”, dedicata invece alle scoperte portate alla luce nel 2010 su di una necropoli di epoca italico romana rinvenuta in via Mesola.
L’11 agosto, alle ore 21:00, è poi in programma, in collaborazione con l’Associazione Musicale Gaetano Francescone, “Terza Rima in Hortus Acquarum. Dal rinascimento all’opera nel settecento europeo”, in cui la voce di Carla Polce, accompagnata da Francesco Di Girolamo al clavicembalo e Manuela Troiani all’oboe, porterà gli spettatori a scoprire la musica del XVIII sec.
Redazione Avezzano Informa